L’esame per Joshua: Zirkzee e Immobile, la sfida generazionale

Confronto a distanza con la punta laziale che ha affossato il Bayern. Proprio il club nella cui Academy è cresciuto il giovane olandese

di MASSIMO VITALI -
18 febbraio 2024
Zirkzee e Immobile: una sfida generazionale

Zirkzee e Immobile: una sfida generazionale

Bologna, 18  febbbraio 2024 – All’andata, il 3 novembre al Dall’Ara, gli bastò una genialata delle sue, quei colpi a sorpresa che lasciano impietrito il marcatore di turno, per liberare un’autostrada a Ferguson, autore del gol da tre punti.

Del resto anche i numeri certificano che in serie A Joshua Zirkzee è il re delle sponde: a nessuno ne sono riuscite tante, 43, come a lui. Se poi un giorno gli riuscisse anche di avere il ‘killer instinct’ di un Immobile, allora i 60 milioni di valutazione del suo cartellino probabilmente raddoppierebbero.

Nessuno è perfetto, tantomeno a ventidue anni. Immobile, a cui Sarri oggi potrebbe riconsegnare una maglia da titolare (l’alternativa è Castellanos) dopo il pesantissimo rigore con cui mercoledì notte all’Olimpico Ciro ha steso il Bayern negli ottavi di Champions, di anni ne ha dodici in più: 34 (li compirà martedì).

Immobile ha costruito la sua monumentale carriera di bomber rivelandosi un cannibale dell’area di rigore: 284 reti (di cui 206 con la Lazio) in 523 gare dicono tutto. Zirkzee quella dote di finalizzatore spietato ancora non ce l’ha, altrimenti mercoledì al Dall’Ara la sfida con la Fiorentina non sarebbe rimasta in bilico fino al colpo del ko di Odgaard nei minuti finali.

Già, Odgaard. Ieri Thiago in conferenza stampa ha mandato un messaggio cifrato al suo centravanti titolare: "Joshua fisicamente ha recuperato bene dopo la gara di mercoledì: vediamo se giocherà dall’inizio o se darà una mano a partita in corso".

Si chiama variante danese: quell’Odgaard pronto all’uso e fin qui, lui sì, spietato killer (due occasioni, due gol) che tanto farà comodo all’allenatore per tenere alta la competizione tra centravanti titolare e centravanti di scorta, e che chissà non rappresenti una sorpresa di formazione oggi all’Olimpico. Nonostante il piccolo dubbio instillato ieri da Motta per quella maglia oggi il favorito resta Zirkzee.

L’olandese stregato da San Siro ("insieme con l’Allianz Arena è il mio stadio dei sogni, giocarci è stata una grande emozione", ha confessato a Sportweek dopo aver lodato i bolognesi "che mi fanno sentire come a casa") all’Olimpico con la Lazio la scorsa stagione non ci ha giocato, perché la sfida con i biancocelesti cadde alla prima giornata di campionato, quando in panchina sedeva ancora Mihajlovic e Zirkzee era ancora un calciatore del Bayern.

Curioso che proprio un ragazzo cresciuto nell’Academy bavarese quattro giorni dopo l’impresa della Lazio col Bayern rimetta piede all’Olimpico, verosimilmente sostenuto dalla sete di vendetta dei suoi ex tifosi tedeschi.

Di sicuro, che Joshua impari o meno ad essere più concreto davanti alla porta, tanto dell’Europa rossoblù, Champions compresa, continuerà a passare dalla sue giocte. L’importante è non spazientirsi, se il gol non arriva subito, e continuare a giocare con la leggerezza mentale che fin qui lo ha contraddistinto. Anche perché di Immobile ne nasce uno ogni trent’anni e con una carriera davanti Zirkzee ha tutto il tempo per ritagliarsi un futuro di gloria.

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