Ndoye al rientro: vuole l’Europa con il club e con la Svizzera. Dan, carica doppia per tornare in campo
L'assenza di Ndoye ha pesato sul Bologna, ma ora il giocatore svizzero è pronto a tornare in campo per alimentare la corsa europea della squadra.
Bologna, 6 febbraio 2024 – Sabato notte, sul prato del Dall’Ara, a fine partita saltava come un grillo per festeggiare insieme a Beukema e Aebischer i tre punti in rimonta col Sassuolo che hanno prepotentemente rilanciato le ambizioni europee del Bologna.
Anche Ndoye ha ambizioni d’Europa. Addirittura doppie: col Bologna e con la sua nazionale. A giugno la Svizzera duellerà con i padroni di casa della Germania, con la Scozia e con l’Ungheria nel gruppo A di Euro 2024. Un ottimo motivo per accelerare la guarigione dall’infortunio ai flessori della coscia destra che lo ha messo ko il 23 dicembre, nel corso della sfida di campionato con l’Atalanta. Ndoye out e Bologna in flessione, almeno fino al risveglio col Milan e alla riscossa col Sassuolo: solo un caso?
Il tempo delle riflessioni si può dilatare all’infinito, quello del ritorno in gruppo no. E da qui alla sfida col Lecce, ovvero a cominciare da oggi, ogni giorno è buono perché Ndoye ricominci a lavorare con la squadra. Nei giorni scorsi, dopo aver lasciato l’Isokinetic, l’esterno d’attacco svizzero lo ha fatto sul prato di Casteldebole, provando allunghi, scatti e cambi di direzione. Adesso gli manca solo lo step del pallone e del ritorno in gruppo, cosa che accadrà nei prossimi giorni.
Torniamo alla domanda di prima: quanto ha pesato l’assenza di Ndoye nello scacchiere di Motta? Tanto, se si pensa che nelle prime 17 giornate di campionato Thiago lo ha impiegato sempre: 12 volte da titolare e le altre 5 da subentrante. E guai dimenticare che sotto porta il ventitreenne di Nyon si era sbloccato proprio tre giorni prima di infortunarsi in campionato: il 20 dicembre, nell’eroico ottavo di Coppa Italia con l’Inter, quando Ndoye ha firmato in ripartenza il gol decisivo del 2-1 nei supplementari. Da allora lo svizzero ha saltato cinque partite di campionato e il quarto di Coppa Italia con la Fiorentina, togliendo all’arco di Thiago una freccia preziosissima: la corsa sulla fascia e la capacità di saltare l’uomo creando la tanto agognata superiorità numerica. I gol no, quelli fin qui non sono stati parte del repertorio di Ndoye, che proprio col Lecce all’andata, lo scorso 3 dicembre, allo stadio di via del Mare, e dopo essere stato uno dei migliori in campo, nella ripresa si mangiò il gol che avrebbe chiuso la partita, poi decisa dall’1-1 di Piccoli nei minuti di recupero.
Oggi intanto la squadra ricomincerà a lavorare a Casteldebole. Ieri Motta ha approfittato del giorno di riposo per fare un blitz a Lucca col cognato Flavio Garcia, che è anche membro del suo staff. Gita di piacere, perché da oggi scatta l’ora del dovere: dover fare di tutto per strappare tre punti anche al Lecce, alimentando di concretezza la corsa per l’Europa.
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