Nel blu dipinto di rossoblù. Che lezione alla Roma di Mourinho. Il Bologna lassù in zona Champions

Un gol di Moro nel primo tempo e un’autorete di Kristensen nella ripresa chiudono una partita senza storia. Ennesima prova super per Ferguson e compagni. Quarto posto solitario. Mercoledì l’Inter in Coppa Italia.

di GIANMARCO MARCHINI -
18 dicembre 2023
Che lezione alla Roma di Mourinho. Il Bologna lassù in zona Champions

Che lezione alla Roma di Mourinho. Il Bologna lassù in zona Champions

Nel blu dipinto di rossoblù. Vengono le vertigini soltanto a leggere la classifica. Ventotto punti, quarto posto solitario a metà dicembre. Che cinema, ragazzi. Il Modernissimo Dall’Ara.

Moderno e innovativo, come il calcio di Thiago Motta che specchiandosi nella Roma di Mourinho è ancor di più il calcio più bello di tutto il reame. Il concetto è semplice: il Bologna brilla a prescindere da chi gioca. La Roma brancola nel buio totale senza le stelle Dybala e Lukaku. In fondo è tutta qui la sintesi del 2-0 del Dall’Ara, maturato nel giorno del ricordo di Sinisa Mihajlovic, con la moglie Arianna e i figli a raccogliere l’abbraccio di una città che mai dimenticherà il gigante serbo, figuriamoci dopo un anno.

Vincono i rossoblù ed è una sorta di passaggio di consegne generazionale tra il maestro Mourinho e l’allievo Thiago. Hanno condiviso l’epopea dell’Inter del triplete, e fino a ieri condividevano anche il quarto posto. Ora l’allievo ha messo la freccia, con il maestro che lo guarda come un padre osserva il figlio andare incontro al futuro. ’Il fu Special One’ e Thiago: una serata che sa di investitura. La strada si apre tutta a Thiago e al suo Bologna. Sembra un’autostrada senza caselli: l’impressione è che potenzialmente non ci siano ragioni perché questa macchina si possa fermare, di punto in bianco. Ha già macinato tanti chilometri e passato diversi tagliandi per poter far presagire brutte sorprese.

Questo perché il quarto posto non è un caso, ma è figlio di un progetto che da tempo coltiva un’idea di calcio innovativa e ora ne sta semplicemente raccogliendo i frutti.

Il quarto posto solitario è semplicemente il risultato di una filiera che, con l’inserimento di Giovanni Sartori nel controllo qualità, ha raggiunto livelli di eccellenza. Il quarto posto è semplicmente il risultato di una filiera eccellente che incontra la mano di un tecnico destinato a incendiare il mercato delle panchine. Già, Thiago. Altro giro, altro colpo di genio. Totale la lezione impartita alla Roma, domata e battuta con la facilità di un’amichevole di mezza estate. Come i sogni shakespeariani che, gara dopo gara, stanno diventando realtà.

Se fino a poche settimane fa l’Europa era una parola da bisbigliare sottovoce, ora suona persino riduttiva. Bisogna parlare di Champions, perché dopo sedici giornate i rossoblù hanno dimostrato di meritarsi l’attico della classifica. Sono solidi dietro, dove ieri c’era Ravaglia a difendere i pali di Skorupski, spodestato per scelta tecnica (e pare non soltanto tecnica). In mezzo hanno la quantità di Freuler e la classe di Ferguson e Moro, ieri autore dell’1-0 al culmine di un’azione tutta meravigliosamente verticale. E davanti hanno Joshua Zirkzee, un altro che ci stancheremo di leggere nei titoli di mercato. Se non segna, ispira. Un regista offensivo, un disegnatore di bellezza dove gli altri non vedono che avversari: come nel raddoppio di ieri, quando il nove rossoblù arma il contropiede di Ferguson il cui cross si trasforma nel 2-0 con la complicità di Ndoye e Kristensen. Il tutto senza tralasciare che dalla panchina entrano Lucumi, Aebischer, Fabbian e Lykogiannis per contenere la reazione nervosa giallorossa. Insomma, bellezza e abbondanza.

Mercoledì ci sono gli ottavi di Coppa Italia: avvisate l’Inter.

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