No gerarchie: così con la roma lukasz è finito in panchina. Skorupski come Arna. Ravaglia preferito per scelta tecnica
Thiago Motta non fa eccezioni: nessun ruolo è intoccabile, neppure quello del portiere. Ravaglia titolare contro la Roma, dimostrazione della fiducia del tecnico rossoblù nei suoi mezzi. Nessuno è al di sopra della legge di Thiago: sei al cento per cento, rendi e alleni al massimo, altrimenti la panchina.
Thiago Motta non fa differenze. Non esistono intoccabili e non esistono ruoli che valgano eccezioni: neppure il portiere. Vedere per credere la presenza tra i titolari di Ravaglia contro la Roma. E’ fin dall’estate che da Casteldebole filtrano notizie su quanto il tecnico abbia spinto per trattenere il classe ‘99 cresciuto a Casteldebole, credendo nei suoi mezzi, dopo averne monitorato i progressi nella seconda parte della scorsa stagione, quando era rientrato dal prestito alla Reggina, dove pure era scivolato nelle gerarchie da titolare a riserva. Scelta vincente, ancora una volta, come quasi sempre capita al tecnico rossoblù. Dentro con la Roma e come l’abbia presa Skorupski per Motta non è un problema. D’altronde, gli esempi sono numerosi: ha relegato spesso Arnautovic in panchina nella scorsa stagione, perché non al meglio o perché in allenamento non si esprimeva come richiesto. E solo dall’inizio di quest’anno la panchina per scelta tecnica è già toccata a diversi elementi che sulla carta sarebbero dovuti essere intoccabili: da Posch a Lucumi, da Freuler a Orsolini, fino a Karlsson e capitan Aebischer. Anche Skorupski ha toccato con mano la legge di Thiago: sei al cento per cento, ti alleni al massimo e rendi, allora vai in campo, ma se cali o il tuo compagno rende di più, ti accomodi in panchina. Nessuno viene prima della legge del campo e della legge di Thiago ed è così che il tecnico ha conquistato l’assoluta fiducia del gruppo. L’avvicendamento Ravaglia-Skorupski è stata scelta tecnica, assicurano dal centro tecnico: dettata dal fatto che Ravaglia, nelle ultime settimane, fosse apparso più a suo agio e più convinto nell’impostazione con i piedi dal basso, pronto a rischiare di più nel cercare il mediano basso o i laterali anche sotto il pressing avversario, più preciso.
Perché il ruolo del portiere, nel calcio del tecnico, non sta solo nelle parate tra i pali che Skorupski ha sempre garantito, come raccontano i 6 clean sheet (partite concluse senza reti al passivo) stagionali del polacco, quarto nella speciale classifica dietro a Sommer (11), Szczesny (8) e Milinkovic Savic (8). Vuole tutti sul pezzo, tutti pronti a pretendere qualcosa in più da sè, Motta. E ora pure Skorupski sa di dover alzare il livello. Anche perché Ravaglia si è fatto trovare pronto, mettendoci pure un paio di parate provvidenziali. Lui che contro la Roma aveva esordito il 13 dicembre 2020 incassando 5 reti, ha potuto prendersi la sua personale rivincita.
Marcello Giordano
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