Orsolini nella storia. A un passo dalla Top 20 dei marcatori rossoblù: è al centro del Bologna
Con 52 reti ha agguantato Marronaro e insegue Mike, Fedullo e Bulgarelli
I sedici minuti finali giocati da Riccardo Orsolini nella sfida di sabato col Milan rappresentano la sintesi perfetta del senso della sua lunga avventura in rossoblù: quando Orso è in campo tutto può succedere. E quasi sempre succedono cose che incidono positivamente sul corso della partita. Prima la sterzata con cui ha lasciato sul posto Theo Hernandez e il pallone che ha fatto a fette la difesa di Pioli inducendo Terracciano a fare opposizione a Kristiansen afferrandolo per la maglia, poi, una volta che il Var ha convinto Massa ad assegnare il rigore, il penalty calciato con freddezza sotto i guantoni di Maignan.
Il 7 ottobre, sempre al Meazza, nel 2-2 con l’Inter Orsolini dagli undici metri aveva piegato le mani di Sommer, infilando il pallone alla sinistra del portiere.
Tre giorni fa Orso ha mirato invece ‘angolino destro e ha fatto di nuovo centro. Domanda: vista l’impalpabilità di Urbanski e il fatale errore difensivo del polacco su Calabria non si poteva puntare su Orsolini fin dall’inizio?
E’ una delle tante domande che da un anno abbondante a questa parte sono rimaste giocoforza nel taschino se in panchina siede un allenatore che azzecca quasi tutte le mosse. Anche Orsolini però, da quando veste la maglia del Bologna, ha azzeccato praticamente tutte le stagioni. Quando gli è andata male in campionato si è fermato a 6 reti (è successo nel 2021-22), mentre il top lo ha raggiunto la scorsa stagione, dove a referto ne ha messe 11. Il totale fa 52 gol in 202 gare ufficiali con la maglia del Bologna. In buona sostanza l’Orso, che piova o che ci sia un sole cocente, che l’allenatore sia Donadoni, Pippo Inzaghi, Mihajlovic o Motta, segna un gol ogni 4 partite.
Una media realizzativa che lo ha portato a un passo dalla ‘Top 20’ dei marcatori rossoblù di tutti i tempi. Oggi, con 52 reti, il ventisettenne di Rotella (Ascoli) ha agguantato Lorenzo Marronaro al ventiduesimo posto della graduatoria. Un gradino sopra, a 53 reti, sta l’ungherese Mike, facilmente superabile alle prossime curve del campionato.
Per entrare nella lista dei primi Venti della Storia toccherà invece appaiare due icone come Francisco Fedullo e Giacomo Bulgarelli, entrambi a 56 reti, due gol in meno di un’altra bandiera dell’ultimo scudetto come Helmut Haller, a quota 58.
La sua passeggiata nella storia, insomma, a Casteldebole Orsolini la può già tranquillamente fare tra una scorribanda e l’altra sull’amata corsia destra.
Oltretutto col gol di sabato Orso ha spezzato il digiuno in carriera col Milan, a cui fin qui non aveva mai segnato. Adesso si contano sulle dita di una mano i club di A contro cui Orsolini non è mai andato a segno: Napoli, Genoa, Salernitana e Frosinone.
E il Sassuolo avversario di sabato al Dall’Ara? Ottime notizie se è vero che in 11 incroci di campionato Orsolini ha già castigato i neroverdi 4 volte. Nell’attesa 6 gol in campionato a giro di boa appena effettuato autorizzano a puntare di nuovo alla doppia cifra. Morale della favola: è sempre il Bologna di Orso.
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