Rinnovo, Motta ’chiama’ Saputo. Canovi: "Servono gli stessi intenti"

L’agente: "Thiago soddisfatto, adesso si può programmare il futuro insieme. Ma i discorsi non sono partiti"

di MASSIMO VITALI -
14 settembre 2023
Rinnovo, Motta ’chiama’ Saputo. Canovi: "Servono gli stessi intenti"

Rinnovo, Motta ’chiama’ Saputo. Canovi: "Servono gli stessi intenti"

Testa al Verona, dirà verosimilmente Motta sabato in conferenza stampa. E la testa al rinnovo di contratto? Conoscendo Thiago per nulla al mondo in queste ore il tecnico disperderà energie per un tema senza dubbio strategico, ma oggi, giocoforza, meno importante della necessità di assemblare in poco tempo un gruppo che ha trovato solo alle ultime curve del mercato i suoi elementi chiave. E tuttavia il tema del rinnovo di contratto (l’attuale accordo scade nel giugno 2024) è un fantasma, tutt’altro che minaccioso, che aleggia su Casteldebole da mesi. A fine ritiro di Valles, quando Motta aveva il broncio per un mercato che ancora non era decollato, l’ad Fenucci, che aveva già gettato il sasso nello stagno a maggio, annunciò: "Abbiamo presentato un’offerta di rinnovo di contratto a chi cura gli interessi di Thiago". Chi cura gli interessi di Thiago è Alessandro Canovi, che ieri intervenendo a Madeinbo.tv ha detto: "In estate sono cambiati i piani della società, vedi l’inaspettato addio di Arnautovic, e questo ha influito sul mercato. Thiago è soddisfatto e adesso si può programmare meglio il futuro. Il mio compito è mettere su un foglio di carta le condizioni migliori per il mio assistito e questo lavoro non è ancora iniziato. Prima di tutto bisognerà verificare la condivisione tra Thiago e il presidente".

Ecco lo step che per Motta è ineludibile: incontrare Saputo e Fenucci, che del proprietario è il braccio esecutivo, per verificare se ci sia unità d’intenti sui programmi futuri. In teoria la cosa non appare complicata considerato che Motta e Fenucci vivono ‘h 24’ a Casteldebole e da quest’anno anche Saputo è un inquilino molto presente al ‘Niccolò Galli’ avendo piantato, più o meno stabilmente, le tende sotto le Due Torri. Questo incontro ancora non c’è stato e oggi non è in agenda. Considerato che toccherà far collimare gli impegni dei rossoblù in campionato con quelli di Saputo (che non rinuncerà a fare dei blitz in Canada) prima di fine mese è difficile immaginare che il faccia a faccia possa andare in scena.

A naso, la sosta del campionato di metà ottobre ha i connotati ideali per intavolare una discussione e trovare, eventualmente, la quadra. Del resto alla ‘legge’ del prolungamento di contratto non si sottrassero, a suo tempo, né Donadoni né Mihajlovic, a cui fu allungato l’accordo per una stagione nei momenti migliori delle loro gestioni. A Motta preme soprattutto ottenere la garanzia da Saputo (e dunque da Fenucci, che ha le chiavi della cassa) che il Bologna del futuro sia ambizioso come lo è stato il mercato rossoblù da Ferragosto in poi. E non per un evento imprevisto come la cessione di Arnautovic, ma per un progetto di crescita condiviso e chiaro. E’ la famosa "chiarezza e trasparenza" che Thiago aveva già invocato a maggio. Ora che Sartori e Di Vaio gli hanno confezionato un Bologna di qualità forse sarà più facile trovare un’intesa per il futuro.

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