Bologna, dalla serie B alla Champions in 10 anni
Tanti i bocconi amari che i tifosi hanno dovuto sopportare: esattamente nel 2014 la retrocessione e la durissima contestazione alla presidenza di Guaraldi
Bologna, 12 maggio 2024 – Un’attesa lunghissima, inaspettata, eppure reale. I tifosi rossoblù sono stati travolti da emozioni fortissime durante il corso di tutta la stagione: il Bologna è in Champions League. No, non è un sogno, il club torna in Europa e lo fa passando dalla porta d’ingresso principale.
Due parole impensabili e inavvicinabili, a maggior ragione se si pensa agli ultimi vent’anni di storia recente del club. Tantissimi i bocconi amari mandati giù dai supporters di fede felsinea: dalla serie B del 2014 alla Champions League nel 2024. Dieci anni di attese e speranze, sogni e sofferenze, per una tifoseria che ha sempre dimostrato anche nei momenti di difficoltà di esserci sempre, guidata dalla curva Andrea Costa.
Soltanto dieci anni fa, il mondo a Casteldebole sembrava capovolto: contestazioni, rabbia e paura per il futuro aleggiavano in città, per una retrocessione inevitabile dopo la partenza del miglior giocatore di quella squadra, Alino Diamanti. In società c’era ancora Albano Guaraldi, contestato dai tifosi in corteo a Zola Predosa e poi al Dall’Ara il giorno che sancì la B, quel maledetto 11 maggio 2014 contro il Catania.
Il rischio fallimento era dietro l’angolo, poi una luce squarciò le finestre di Casteldebole: una proprietà americana, capitanata da Joe Tacopina come presidente e Joey Saputo come azionista rilevò la squadra a ottobre 2014. Il popolo rossoblù tornò a sognare: già alla prima partita della nuova società contro il Varese, uno stadio in festa invocava già l’Europa.
La strada è stata lunga e con diverse curve: la soffertissima promozione il 9 giugno in casa contro il Pescara lanciò il nuovo corso rossoblù, che portò alle dimissioni di Tacopina e alla presidenza di Saputo, con Claudio Fenucci confermato amministratore delegato.
L’obiettivo europeo necessitava una cottura a fuoco lento, e così i primi anni di Serie A hanno visto il Bologna stabilizzarsi sopra la zona salvezza. Obiettivo 40 punti, si sentiva ripetere tra i tifosi rossoblù a inizio stagione. Delio Rossi, Donadoni, Pippo Inzaghi, Mihajlovic, gli allenatori che invece si sono susseguiti in questi anni.
Poi la svolta, a estate 2022, con l’arrivo di Giovanni Sartori. Un top player della dirigenza, di fatto. E inevitabilmente i piani di Saputo e Fenucci sono cambiati, con l’ingaggio dell’uomo mercato che è riuscito a portare in Champions League l’Atalanta. Proprio sulle orme del lavoro svolto a Bergamo, Sartori aveva l’obiettivo di tornare a fare grande anche la piazza rossoblù.
Nel mezzo, anche la storia d’amore tra il Bologna e Sinisa Mihajlovic: arrivato per salvare la squadra da una serie B che sembrava a un passo, il tecnico serbo è entrato nel cuore di tifosi e dirigenza, che gli ha rinnovato la fiducia anche durante la terribile malattia e ha continuato a pagare lo stipendio alla famiglia anche dopo la tragica scomparsa. E il Comune gli ha conferito la cittadinanza onoraria, come ha da poco annunciato anche per Saputo.
Poi l’arrivo di Thiago Motta, per la svolta definitiva e il Bologna nell’olimpo dei grandissimi. Per dieci anni di sofferenze dei tifosi ripagati appieno, che ora possono festeggiare un traguardo storico, sognando di giocare contro Real Madrid e Manchester City.