Sfida ai campioni d’Italia. Da un Napoli all’altro. Così il Bologna di Thiago è diventato grande

Il 16 ottobre dello scorso anno i rossoblù spaventarono Spalletti con Zirkzee

di MASSIMO VITALI -
24 settembre 2023
Da un Napoli all’altro. Così il Bologna di Thiago è diventato grande

Da un Napoli all’altro. Così il Bologna di Thiago è diventato grande

Vedi Napoli e poi rinasci. Accadde così, poco più di un anno fa, al Maradona, quando a dispetto della sconfitta maturata sul campo (2-3) Motta colse le prime stimmate del suo vero Bologna, preludio della cavalcata vincente che a maggio avrebbe issato la squadra al nono posto con un bottino record di 54 punti.

Era il 16 ottobre 2022, una data che ricorda bene anche Joshua Zirkzee, titolare quella sera al posto dell’infortunato Arnautovic e autore del primo gol in rossoblù: una gemma preziosa, a coronamento di una splendida azione corale. Roba che nemmeno si sarebbe potuta immaginare una settimana prima, quando la squadra uscì dal Dall’Ara e dall’1-1 con la Sampdoria sommersa da un uragano di fischi.

Altri tempi, altro Bologna. Undici mesi dopo Motta è il leader in panchina di un gruppo che incute rispetto anche alle grandi, l’allenatore in vetrina a cui in estate hanno strizzato l’occhiolino in tanti (Napoli compreso), il demiurgo chiamato a dare forma compiuta a un mercato scoppiettante, ma anche il solito martello che da giorni a Casteldebole predica sano realismo e umiltà.

Il rischio della sfida del Dall’Ara è che un Bologna in questi mesi cresciuto, legittimamente, in autostima faccia troppo affidamento sulla luna storta di un Napoli rinnovato nel manico che ha cominciato col piede sbagliato la stagione.

Garcia, a dispetto della vittoria ottenuta in settimana col Braga in Champions, ha già tutti i connotati del tecnico sulla graticola. Motta, al contrario, gode di così tanta stima che da mesi i dirigenti rossoblù gli stanno proponendo il rinnovo di contratto allo scopo di tenerlo al riparo dal voglino di misurarsi, in futuro, con nuove, più stimolanti avventure professionali.

A Napoli è il segreto di Pulcinella che dopo il divorzio da Spalletti nello sterminato casting condotto in prima persona Aurelio De Laurentiis abbia esaminato anche il profilo di Motta, verosimilmente facendogli una lunga telefonata. Sul contenuto della chiacchierata, e ancor prima sull’esistenza della stessa, saggiamente Thiago l’altro ieri ha fatto calare una cortina di diplomatico silenzio cavandosela con un "non è il caso adesso di parlare del passato".

Scurdammoce ‘o passato, perché sotto gli occhi di Saputo e davanti a un Dall’Ara con l’abito della festa stasera tocca pur sempre sfidare la squadra che gioca con lo scudetto appuntato sul petto. Per questo Motta in questi giorni a Casteldebole ha vestito il saio del frate trappista: lavoro, rigore, silenzi e pochi sorrisi, come quello che lunedì notte a Verona il tecnico ha preteso di cancellare dal volto di Orsolini nel momento in cui l’esterno d’attacco stava per entrare in campo nella ripresa. Thiago li vuole tutti concentrati e sulla corda, perché la serie A non aspetta un gruppo che potenzialmente ha aumentato la propria qualità ma che quella qualità, specie in fase offensiva, adesso deve dimostrarla sul campo.

Palla a Zirkzee, che riparte dal gol segnato al Maradona undici mesi fa. E che stasera può far male alla difesa, tutt’altro che impenetrabile, di Garcia.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su