Solo in cinque a referto. Saele e Ndoye a secco. Occorre ritrovare la cooperativa del gol
Il Bologna deve migliorare la produzione offensiva per raggiungere le zone nobili della classifica. Thiago Motta sta cercando la formula per sfruttare al meglio il contributo di tutti, ma finora solo 5 giocatori hanno segnato. Urge un cambio di rotta.
Domanda: si può migliorare ulteriormente il rendimento di una squadra che non partiva così forte in campionato dai tempi di Guidolin? Tutto è migliorabile, amano ripetere gli allenatori: e Motta non si sottrae alla regola. Ora: se c’è un aspetto del gioco in cui il Bologna deve migliorare è quello della produzione offensiva. I 13 gol fin qui segnati fanno una proiezione finale di 41 reti, che a naso non basterebbero per centrare il settimo posto e che in ogni caso, per arrivare nelle zone nobili della classifica, costringerebbero la squadra a conservare la difesa a tenuta stagna di queste prime 12 giornate (10 reti al passivo, terzo miglior reparto del torneo). Thiago sta già studiando la formula che consenta di attingere al contributo di tutti, perché sono una piccola ferita aperta gli zero gol di Saelemaekers, Ndoye (nella foto Schicchi) e Karlsson (quest’ultimo, oltretutto, confinato in infermeria fino a Natale).
All’appello mancano i gol di Posch, che la scorsa stagione furono addirittura 6. Più in generale, è troppo circoscritto il bacino di reti a cui fin qui ha potuto attingere la squadra. Sul tabellino dei marcatori infatti sono finiti solo in cinque: Zirkzee e Orsolini con 4 gol a testa, Ferguson con 3 e De Silvestri e Fabbian entrambi a quota uno. La spesso menzionata ‘coop del gol’, quanto mai preziosa in una squadra che non dispone di un bomberissimo, quest’anno deve ancora decollare. Solo Salernitana ed Empoli ad oggi vantano meno marcatori del Bologna: 4 a testa. Urge un cambio di rotta.
m. v.
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