Suona l’inno della Champions. Italiano lancia il Bologna tra le stelle: "Comincia un viaggio bellissimo. E noi non faremo da comparse»

Il tecnico alla vigilia della partitissima con lo Shakhtar: "C’è grande emozione, ma anche tanta curiosità. Dobbiamo ripartire dal finale con il Como. Abbiamo le capacità per poter mettere in difficoltà chiunque".

di MASSIMO VITALI
18 settembre 2024
Vincenzo Italiano: due finali di Conference nelle ultime due annate con la Fiorentina

Vincenzo Italiano: due finali di Conference nelle ultime due annate con la Fiorentina

Vincenzo Italiano in mezzo, Lorenzo De Silvestri alla sua destra e Orsolini alla sua sinistra: è il tridente d’attacco nella sala stampa del Dall’Ara del Bologna in formato Champions. "In questa prima conferenza stampa – spiega Italiano – ho voluto con me il mio braccio destro De Silvestri, che considero il nostro capobranco, e Orsolini, che oltre a trascinarci sul campo rappresenta tutti quei ragazzi che la scorsa stagione hanno centrato questo grande traguardo". Uniti si vince, osserverebbe Gianni Morandi. E in effetti questa sera vincere si può, nonostante gli scricchiolii sinistri di Como, contro uno Shakhtar che di tutti gli avversari Champions che il Bologna affronterà al Dall’Ara si direbbe tra i meno scomodi. Ma nulla è possibile senza la forza del gruppo. "Tutti per uno e uno per tutti", è il mantra di Italiano. "Vale sempre, dal momento in cui saliamo sul pullman fino a quando scendiamo in campo. Sulla carta in questa Champions andremo ad affrontare avversarie che sembrano più forti di noi ma sono convinto che continuando a lavorare potremo metterle tutte in difficoltà". Ecco il messaggio che si prende fatalmente i titoli di giornata: "Non vogliamo fare le comparse". Tra comparse e belle (anzi brutte) statuine, che è la forma che ha assunto la squadra sabato nei primi settanta minuti della sfida del Sinigaglia, il passo è breve.

Ma Italiano offre una chiave di lettura ‘motivazionale’ di questo zoppicante avvio di stagione. "Fin qui le due prestazioni in casa sono state ottime, mentre è lontano dal Dall’Ara che non siamo stati bravi e abbiamo commesso troppi errori. Con lo Shakhtar però giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico, e abbiamo tutte le possibilità di far vedere quanto valiamo".

Che quella con l’Empoli sia stata un’ottima prestazione è assai discutibile e tuttavia è comprensibile la necessità dell’allenatore di non appesantire di negatività la testa dei suoi calciatori alla vigilia di un viaggio in Champions che in qualche modo, a sua volta, rappresenta un altro nuovo inizio. "Da parte mia c’è grande emozione – ammette il tecnico –. Ci attende un percorso bellissimo, da vivere con orgoglio. Andremo a giocare in stadi gloriosi e in questo mi aiuterà l’esperienza fatta a Firenze, dove abbiamo raggiunto due finali. Perse entrambe? Io preferisco guardare al percorso che ci ha portato alle due finali. Anche se so che in Champions il livello delle avversarie è diventato altissimo".

Strategia del bicchiere mezzo pieno. "Essendo il nostro un percorso nuovo siamo obbligati a trarre degli spunti positivi: penso ai venti minuti finali di Como, in cui il gruppo ha dimostrato di essere solido e di saper rimettere in piedi la partita. Mi sono bastate due partite per capire cosa chiede la gente di Bologna: sudore, sacrificio e bel calcio". E allora sotto con lo Shakhtar. "Abbiamo avuto solo due giorni per preparare la partita – osserva Italiano – ma conosciamo e rispettiamo i nostri avversari. Li rispettiamo anche perché nella loro quotidianità devono convivere con qualcosa di inspiegabile, un conflitto che anch’io, come tutto il mondo, mi auguro che finisca al più presto".

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