Thiago a testa alta. "Amo questi ragazzi. L’arbitro? Se vuole, ne parlerà la società...»

"Sono orgoglioso di questo gruppo che ha ambizioni e non ha segreti. Abbiamo solo la voglia di correre tutti insieme per contrastare gli avversari. Xavi lascerà il Barcellona? Vivo di presente e il mio presente è qui dove sto bene".

di MASSIMO VITALI -
28 gennaio 2024
"Amo questi ragazzi. L’arbitro? Se vuole, ne parlerà la società..."

"Amo questi ragazzi. L’arbitro? Se vuole, ne parlerà la società..."

Che notte ragazzi. Tenere a bada il Milan a San Siro, metterlo sotto per larghi tratti di partita, andare in vantaggio, farsi rimontare due gol e acciuffare un pari sacrosanto per la coda. Troppe belle emozioni in un colpo solo per farsele guastare dai fischi per fiaschi di Massa.

"Sono orgoglioso dei miei ragazzi – dice Thiago Motta – e dell’ambizione di un gruppo che non ha particolari segreti, se non quello di lavorare tutti i giorni al massimo per costruire prestazioni come queste".

Ma poi i meriti li elenca il tecnico rossoblù: "Cuore, coraggio, determinazione, la voglia di correre tutti insieme, da squadra, e di difendere quando la partita e la forza dell’avversario lo richiedevano".

E poi un incommensurabile Zirkzee. Vietato pero chiedere a Thiago a quale grande del passato assomigli oggi il suo olandese volante. "I paragoni non mi piacciono – smorza i toni il tecnico –. Joshua dev’essere solo Joshua".

Ma è la premessa per un lungo panegirico: "Joshua ha qualità, tecnica, forza fisica e un atteggiamento straordinario. Parlo delle qualità umane, che ne fanno un ragazzo amatissimo dal gruppo. Dovreste vedere lo spirito che mette in ogni allenamento: un atteggiamento che trascina i compagni. Da calciatore, è il classico compagno di squadra che ti fa venire voglia di allenarti al massimo".

C’è spazio anche per una tiratina d’oreccchi, perché dal vangelo secondo Thiago nessuno è perfetto: "Ci sono momenti della partita in cui vuole fare tutto da solo con la palla tra i piedi, mentre invece dovrebbe appoggiarsi di più ai compagni: figuratevi quale possa essere il mio giudizio su di lui da allenatore".

Capitolo Massa. L’espulsione è un boccone amarissimo, che in campo ha fatto imbufalire Motta. Per fortuna che col 2-2 è finita in gloria, perché altrimenti la bile sarebbe stata più manifesta.

"Il risultato cambia sempre i giudizi – è la premessa di Thiago –. Vale se avesse vinto il Milan, così come se avessimo vinto noi. Ma in questo momento non voglio parlare dell’arbitro, c’è ancora troppa tensione. Dico solo che non ho capito il perché di quella sua decisione (il riferimento è al rigore assegnato per il non-fallo di Ferguson su Kjaer, ndr), gliel’ho anche chiesto, ma non mi ha dato nessuna spiegazione. Ma non parlo dell’arbitro perché colui che è deputato a farlo è Giovanni Sartori: se Sartori non parla è perché va bene così".

Si parla invece del suo futuro su una grande panchina: fin troppo. Qualcuno gli fa notare che Xavi ieri ha annunciato che la sua avventura al Barcellona finirà a giugno.

"L’ho sentito. Ma io vivo solo il presente e il mio presente è qui, dove sto bene, a guidare questi ragazzi che rendono orgogliosi me e i nostri tifosi. Io penso all’oggi: tutto il resto conta pochissimo". E allora vai di presente. "Adesso ci riposiamo, recuperiamo le energie e pensiamo alla prossima partita. Dove arriveremo a maggio? Rifatemi questa domanda a fine campionato...".

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