Thiago avvisa l’Inter. "Il Bologna non ha paura. A San Siro per provare a fare il nostro calcio»

Coppa Italia, Motta critica la formula: "Poco democratica e poco attraente"

di MASSIMO VITALI -
20 dicembre 2023
"Il Bologna non ha paura. A San Siro per provare a fare il nostro calcio"

"Il Bologna non ha paura. A San Siro per provare a fare il nostro calcio"

"Giochiamo contro una finalista di Champions League e una seria candidata alla vittoria dello scudetto – dice Thiago –. Ma faremo il nostro calcio cercando di portare la gara della nostra parte". Tutto ineccepibile, tutto quasi banale. Come noto i fuochi d’artificio Motta li fa sul campo, non certo in sala stampa. Ottavo di Coppa Italia con l’Inter nella tana di Simone Inzaghi: impresa ai limiti dell’impossibile? Tutt’altro. Detto che anche i nerazzurri questa notte si presenteranno in versione rimaneggiata, è la storia recente a venire in soccorso a Motta. Dai due precedenti incroci con l’Inter in questo 2023 i rossoblù sono infatti usciti con una vittoria e un pareggio. L’1-0 a febbraio lo ha firmato al Dall’Ara Orsolini, che poi ha lasciato il timbro anche sul 2-2 di ottobre al Meazza, quando l’esterno di Ascoli segnò dal dischetto e Zirkzee confezionò una perla da fuori area.

Questa mattina però Orsolini non salirà sul treno per Milano e non è detto che stanotte Zirkzee giochi dal primo minuto: l’Atalanta incombe (sabato alle 15 al Dall’Ara) e a Motta servono un Orso pienamente recuperato e uno Zirkzee a mille. Resta il fatto che in una gara secca, ancorché l’avversario sia la detentrice del trofeo, può davvero succedere di tutto. A maggior ragione se il Bologna affronta la sfida sulle ali dell’entusiasmo per il quarto posto in classifica. Thiago come al solito fa il pompiere: "Il momento che stiamo vivendo ci dà energia positiva e grande entusiasmo, tutte cose che ci aiutano. Però dobbiamo continuare a lavorare con umiltà e piedi per terra". Solo quando il tema è la formula poco democratica della Coppa Italia, che così com’è strutturata spiana la strada alle big, Motta esce un po’ dai binari del ‘politically correct’: "Formula poco democratica? Non c’è nemmeno bisogno di rispondere, è una cosa che sappiamo e vediamo tutti. La Coppa Italia non è uguale alla Coppa di Francia, per esempio, che ha una formula più attrattiva. Ma non sarà certo la mia opinione a cambiare le cose". L’avversario di notte è Simone Inzaghi, ma il discorso scivola su Mourinho e Gasperini, suoi vecchi maestri: "Dopo vent’anni di panchina mettono nel loro lavoro la stessa passione che avevano a inizio carriera. Spero che anche a me succeda la stessa cosa".

Prima c’è l’Inter. Domanda: chi giocherà? Muro di gomma: "Chiunque giochi sarà pronto e darà il massimo". Quanto a Saputo, Thiago nega che al brindisi natalizio di lunedì si sia parlato di Europa: "Ma è sempre importante e motivante avere il presidente vicino". In Coppa Italia c’è un tabù da sfatare: le ultime eliminazioni dei rossoblù al Meazza per mano dell’Inter sono avvenute con un 2-3 incassato ai supplementari: nel 2013 il giustiziere fu Ranocchia, nel 2017 Candreva. Sarebbe bello stanotte riscrivere la storia.

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