Thiago congela il Bologna. "Non ho deciso, né firmato. Parlerò presto con Saputo per arrivare a una scelta»

Motta rimanda al dopo-Juve la verità sul suo futuro: "Penso solo al terzo posto. La mia riconoscenza nei confronti di club, giocatori e tifosi durerà per sempre". .

di MASSIMO VITALI -
19 maggio 2024
"Non ho deciso, né firmato. Parlerò presto con Saputo per arrivare a una scelta"

"Non ho deciso, né firmato. Parlerò presto con Saputo per arrivare a una scelta"

"Non ho deciso né firmato nulla. Nei prossimi giorni mi vedrò con il presidente, prenderemo una decisione insieme e la comunicheremo. E’ arrivato il momento". Si può prendere per oro colato tutto quello che esce dalla bocca di Thiago (e fino a qualche settimana era quasi doveroso farlo) oppure pensare che sia solo la coda di una stucchevole pantomima (il sospetto, più che fondato, a questo punto esiste).

Sta di fatto che domani notte al Dall’Ara arriva quella Juventus che tutti i bolognesi da ventisei anni anni in casa sognano di battere (correva l’anno 1998-99, 3-0 con Mazzone in panchina) e che, se tenuta alle spalle negli ultimi 180 minuti di campionato, potrebbe regalare al Bologna un terzo posto storico (ma con la vittoria di ieri a Lecce c’è anche l’Atalanta, a -1, in piena corsa) in coda a una stagione resa più unica che rara dalla qualificazione alla Champions League.

Peccato solo che a luglio rischi di essere la Juve di Motta. Per l’appunto: "pensiamo alla Juve" Thiago ieri non poteva certo dirlo. E allora: "Pensiamo alla prossima partita, che cercheremo di affrontare nel solito modo: portando in campo il nostro calcio e con l’obiettivo di fare felici i nostri tifosi". Va da sé che felici fino in fondo i tifosi non possono esserlo sapendo che il loro allenatore, primo artefice dell’impresa, rischia di sedersi sulla panchina a loro più invisa.

"Non mi posso certo permettere di consigliare nulla ai tifosi – dice il tecnico –. Per quanto mi riguarda dico: godiamoci questa festa, sapendo che manca ancora un pezzetto di strada importante da fare. Andando in Champions abbiamo raggiunto un traguardo storico e inimmaginabile, adesso perché non provare a finire terzi? Sarebbe fantastico: anche se questa cosa non deve metterci addosso nessuna pressione". La pressione l’ha messa tutta il precipitare degli eventi in casa bianconera: la reazione isterica di Allegri dopo la vittoria della Coppa Italia, il suo esonero deciso dal club e il via libera mediatico anticipato al nuovo corso della Signora, che porterebbe dritto (il condizionale resta d’obbligo) al tecnico italobrasiliano.

Ancora Thiago: "Io non ho deciso né firmato niente. La settimana prossima col presidente (annunciato di ritorno dal Canada, ndr) dobbiamo sederci e parlare per arrivare a una decisione comune: prima la comunicheremo internamente e poi a tutti". Altro di ufficiale non v’è, se non alcuni flash di una stagione comunque da incorniciare. "Quando abbiamo cominciato nello spogliatoio a parlare di Champions? – dice Motta –. Dopo la vittoria con la Roma all’Olimpico: lì sono stati i ragazzi a dire qual era il loro obiettivo. E mi hanno anche chiesto una cosa interessantissima, che non era la Champions...".

Probabile che gli abbiano chiesto di restare, anche se in questa storia di certezze non ce ne sono. Se non una: "La mia riconoscenza nei confronti del club, della squadra e dei tifosi mi accompagnerà per sempre, a prescindere dalle decisioni che prenderemo". Parole che hanno il sapore di un commiato. Anche se, per quel poco che manca, tanto vale le attendere le verità ufficiali.

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