Thiago e i torti arbitrali. Motta: "Dura accettare certe ingiustizie in campo. Ma la squadra mi dà forza»
L’impegno del tecnico: "Non parlerò più di arbitri, d’ora in avanti lo farà Sartori"
Domenica pomeriggio a Lecce gridava al mondo intero, compreso il procuratore federale Chinè, la sua rabbia di allenatore ferito (e quasi certamente deferito) per l’ennesimo ‘incidente di percorso’ nel tormentato rapporto tra il Bologna e le decisioni arbitrali.
Ma Thiago è come i gatti: ha mille vite. Ieri, guardando tutti con aria sorniona nella sala stampa di Casteldebole, il tecnico ha regalato due battute su una materia spinosa che adesso è diventata anche scottante: "Le ingiustizie per me sono sempre difficili da accettare, ma fanno parte del nostro lavoro: ma Lecce è il passato e dobbiamo pensare alla prossima partita. Il mio stato d’animo? Sto alla grande. Lavoro, mi alleno, ho dei ragazzi fantastici che tutti i giorni sul campo mi danno energia. Di arbitri non parlo più: d’ora in avanti lo farà Sartori".
In realtà si spera che l’architetto del Bologna sul mercato abbia altro a cui dedicare le proprie energie: a ciascuno il suo. Il compito di Motta, domani con la Salernitana, è riuscire a centrare quella vittoria in trasferta che non è ancora arrivata e che, volendo, è una delle pochissime note stonate di una stagione fin qui dai connotati quasi trionfali.
Il quasi, per spaccare il capello in quattro, sono i gol che mancano all’appello: 16 in 14 partite sono pochi, specie se rapportati a lunghi spezzoni di partita, come il secondo tempo di Lecce, letteralmente dominati.
"A Lecce abbiamo avuto l’opportunità di chiudere la partita e non lo abbiamo fatto – ammette il tecnico –. Meritavamo di tornare a casa con una vittoria, ma nella capacità di segnare un gol in più dei nostri avversari dobbiamo migliorare: se ci riusciamo al Dall’Ara si deve lavorare per fare la stessa cosa in trasferta".
Intanto è importante constatare come la squadra riesca spesso a confezionare dei secondi tempi più ruggenti delle prime frazioni di gioco. L’osservazione tecnica contiene un messaggio per tutto il gruppo: "Nel secondo tempo le partite di solito si aprono un po’ di più e quelli che entrano dalla panchina fin qui lo hanno fatto in modo fantastico. Questo gruppo è stato bravo a capire che si può essere decisivi sia giocando novanta minuti che giocandone uno. Lo scorso anno, per esempio, i dati ci dicono che Orsolini nell’ultimo quarto d’ora sia stato il calciatore più decisivo del campionato".
Orsolini, già: avercene. Manca il suo caos creativo, ma soprattutto mancano i suoi gol.
"A Salerno non sarà disponibile, più avanti vedremo", non si sbilancia Thiago.
Pretattica anche su Zirkzee: "Tornerà dall’inizio? Vediamo: in settimana si è allenato bene".
Lui come Ndoye e Saelemaekers: anche se il belga domani rischia la panchina, con Lykogiannis in pole per farne le veci in fase offensiva. E poi c’è una Salernitana affamata di punti. Thiago si congeda così: "Gara spartiacque alla quindicesima giornata? No: e comunque non guardo alla classifica. So che a Salerno l’ambiente può essere un fattore: un motivo in più per farci trovare pronti".
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