Thiago e il trionfo vicino. "Vorrei essere con i tifosi. Siamo arrivati in alto: bellissimo e impensabile»

"Per me è facile fare le scelte, perché gioca sempre chi lo merita. Ho la fortuna di allenare due grandissimi portieri. Meritava Ravaglia. Ma non dimentico Skorupski, non ha mai sbagliato un atteggiamento". .

di MASSIMO VITALI -
12 maggio 2024
"Vorrei essere con i tifosi. Siamo arrivati in alto: bellissimo e impensabile"

"Vorrei essere con i tifosi. Siamo arrivati in alto: bellissimo e impensabile"

Prendila Thiago, è tua: tua e dei tuoi ragazzi. D’accordo, la qualificazione alla Champions League non è ancora una certezza aritmetica.

Ma il Bologna è un po’ come lo scalatore che ha appena domato l’Everest e che assapora il brivido della conquista un istante prima di piantare la bandierina in vetta.

Quando Motta si affaccia nella sala stampa del Maradona i duemila tifosi rossoblù stanno ancora cantando nello stadio vuoto. Poco prima, raggiungendo il campo per festeggiare insieme al suo staff, Thiago ha ascoltato gli osanna a lui rivolti dai bolognesi indossando il solito abito della sfinge.

Poi dirà in sala stampa: "Vorrei essere lì con i nostri tifosi...". E invece è qui a raccontare l’ennesima impresa, nata anche da scelte di formazione che solo un genio poteva azzeccare. Si schermisce il tecnico rossoblù: "La mie scelte dipendono solo da quello che vedo in settimana. E per quello che avevo visto non c’è nessun dubbio che gli undici che ho scelto meritassero di iniziare la partita".

Vale anche per Ravaglia, pure lui sbucato a sorpresa dalla panchina, ma decisivo nel salvare con due miracoli il doppio vantaggio. Gli elogi a Fede (Ravaglia) fanno da preludio a un retroscena illuminante su Lukasz (Skorupski): "Abbiamo due grandissimi portieri, ma oggi meritava di giocare Federico. Non dimentico certo che Lukasz ha fatto parate importanti nell’ultima partita".

E non dimentica neanche la faccia di Lukasz quando il polacco per la prima volta restò a guardare: "Non mi ha rivolto lo sguardo per un mese e poiché io gli voglio bene questo mi è dispiaciuto. Però in quel mese, e anche dopo, non ha sbagliato un comportamento con i compagni. Anche oggi, quando è finita la partita, sono sicuro che fosse il più felice di tutti. Lukasz è l’esempio del calciatore che vorrei sempre nella mia squadra: l’ho già detto ai ragazzi nello spogliatoio e adesso lo dico pubblicamente".

Segreti di un gruppo vincente, che ha confezionato una (quasi) impresa. Come noto manca solo che stasera la Roma non riesca a battere l’Atalanta e poi scatterà la festa.

Nulla che, apparentemente, possa scaldare Motta. "Non faccio nemmeno i conti – dice il tecnico –. Non sto a guardare chi può raggiungerci da dietro: metto tutte le mie energie nel vivere questo bellissimo momento. Domani sera (oggi per chi legge, ndr) per chi tifo? Tifo perché Atalanta-Roma sia una bellissima partita e che vinca il migliore, per il bene del nostro calcio".

Resta un terzo posto provvisorio da sogno, "qualcosa di bellissimo e impensabile, ma di sicuramente meritato". Resta la crescita impressionante di un gruppo che ha tanti punti di forza al suo interno: "Calafiori ha fatto anche oggi una partita di altissimo livello, Aebischer pure. Se devo fare un nome dico però Freuler: porta un grande equilibrio, quando c’è lui in campo e io e tutta la squadra siamo più sereni".

E il futuro? Solito disco: "Quando ci saranno novità lo comunicherò". Una sfinge: ma anche un papà felice: "I miei giocatori li considero e li tratto come tratto le mie figlie: cerco di aiutarli, ma soprattutto nei miei comportamenti con loro cerco di non sbagliare mai".

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