Thiago e un passato da battere: "Anche l’Inter ha punti deboli"

Domani il ritorno a San Siro dopo il passato in nerazzurro: c’è da cancellare il 6 a 1 dell’anno scorso

di MARCELLO GIORDANO -
6 ottobre 2023
Thiago e un passato da battere: "Anche l’Inter ha punti deboli"

Thiago e un passato da battere: "Anche l’Inter ha punti deboli"

C’è passato e passato. Quello di Thiago Motta con l’Inter, tra l’estate del 2009 e il gennaio 2012, è storia e in quanto tale ha un peso. E’ incancellabile, come il triplete del 2010. Gli ultimi due ko per 6-1 del Bologna a San Siro contro i nerazzurri, invece, sono una storia chiusa: "Sinceramente non penso che questa cosa possa pesare a livello mentale: ogni partita ha la sua storia". Se quella di domani sarà un’altra storia lo dirà il campo. E’ evidente però che Thiago ci speri e ci conti: "La nostra fase difensiva mi piace tantissimo. I ragazzi sono sempre disponibili ad aiutarsi nel difendere la nostra porta, che è casa nostra".

I numeri raccontano come il Bologna abbia la seconda miglior difesa della serie A, con 4 reti subite, dietro all’Inter (3). Numeri e solidità da grande squadra ed è su questa solida base che poggia la tranquillità di Motta nonostante il tecnico dovrà ridisegnare il reparto arretrato: dopo Posch e Lucumi anche Kristiansen si è unito all’elenco degli indisponibili. "Sono dispiaciuto per i ragazzi, che vorrebbero esserci. Dispiaciuto anche perché si sono infortunati dopo gli impegni delle nazionali, non avendo avuto modo di riposare e staccare fisicamente e mentalmente. Questa è la situazione e su questa bisogna trovare adattamenti perché ne va dello spettacolo e della salute. Detto questo però non sono preoccupato, perché vedo giocatori che lavorano bene. Nell’arco di una stagione ci sono momenti in cui c’è chi sta meglio o chi può avere problemi, fa parte del gioco: e io sono tranquillo perché siamo una squadra e vedo che tutti i ragazzi sono partecipi".

Ha creato un sistema in cui cambiano gli interpreti ma non l’interpretazione dello spartito, Thiago, che dispensa tranquillità. Ma pure realtà, quando si tratta di parlare di Inter: "Sono una squadra fortissima, che ha l’obiettivo di vincere in Italia e in Europa e che abbiamo visto anche con il Benfica che calcio è in grado di esprimere. Mi aspetto che nei primi 20-25 minuti mettano grande pressione e dovremo saper soffrire. Ma penso anche che come ogni squadra abbia qualche punto debole e che giocando con tanta testa possiamo portare la partita dalla nostra parte e avere occasioni da sfruttare". Testa e cuore, ecco i fattori su cui Motta batte: "Ai ragazzi ho detto che è un privilegio poter giocare in uno stadio fantastico e pieno di gente. Bisogna ringraziare prima di entrare in campo per la possibilità di vivere un momento così e poi lasciare tutto sul terreno di gioco: per sè, per i compagni e per i nostri tifosi". Solo così, l’impresa è possibile. Anche perché l’Inter è corazzata che ha toppato solo la gara con il Sassuolo. E se l’Inter di Thiago sembrò aver chiuso un ciclo dopo il triplete, quella di Inzaghi appare ancora in evoluzione: "Questa Inter ha la stessa compattezza e voglia che aveva la mia. In finale di Champions non ci puoi arrivare per caso e quel traguardo ha dato all’Inter loro ulteriori certezze e consapevolezza nel loro percorso". Quelle certezze che il Bologna spera di rafforzare a San Siro.

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