Thiago, luci solo su San Siro. "Penso alla gara col Milan. Il mercato lo fa la società, io ho altre responsabilità»

Motta freddo sui nuovi arrivi: "Ilic è un po’ indietro, Castro non l’ho studiato". E ancora: "Devo far rendere al massimo la squadra che ho, ci sono abituato". Su Zirkzee: "Non so se a giugno andrà via o resterà, basta che continui così".

di MASSIMO VITALI -
26 gennaio 2024
"Penso alla gara col Milan. Il mercato lo fa la società, io ho altre responsabilità"

"Penso alla gara col Milan. Il mercato lo fa la società, io ho altre responsabilità"

Il Milan alle porte e le porte del mercato che tra un po’ si chiudono: dove guarda Thiago Motta? Guarda alle diciotto partite che al suo Bologna restano da giocare per coltivare un sogno chiamato Europa, al netto del solo punto raccolto negli ultimi 270 minuti di campionato che ha un po’ zavorrato la corsa. Guarda alla notte del Meazza, "contro un Milan che è l’unica squadra con cui all’andata non ho mai avuto la sensazione che potessimo vincere e che resta una candidata forte a vincere lo scudetto". E poi guarda al mercato in entrata, ma con occhio decisamente freddino. Domanda: Ilic e Castro (per l’argentino siamo gli ultimi dettagli) sono i rinforzi che lei aveva indicato al club? Risposta: "Il mercato non è una mia responsabilità: è una responsabilità del club. Le mie responsaibilità sono altre: preparare al meglio la squadra per farla rendere al massimo". E ancora: "Ilic? Abbiamo fatto i test ed è un po’ indietro rispetto agli altri: toccherà a noi accompagnarlo nel processo di crescita per farne un giocatore importante per il Bologna. Se ho studiato Castro? Ho studiato la mia squadra e gli aspetti in cui può migliorare, e ho studiato gli avversari. Poi quando ho avuto un po’ di tempo sono andato a casa a dormire". Il terzo indizio che fa una prova arriva quando gli domandano se questo, fin qui, non abbia l’aria di un mercato più proiettato verso il futuro che sulle contingenze del presente. "Ma io sono abituato – dice Motta –. Anche quando sono arrivato c’era una squadra costruita in un certo modo e subito mi sono messo a lavorare per farla rendere al massimo. Io penso solo al presente".

Il punto è che il Bologna, inteso come società, ha bisogno di pensare anche al futuro e soprattutto se in quel futuro Thiago ha intenzione di esserci. Il tema del rinnovo di contratto che continua a giacere nel cassetto può apparire stucchevole e tuttavia incide molto nei rapporti interni, specie in uno snodo cruciale come quello del mercato. Anche il Milan al Meazza, però, domani notte sarà uno snodo cruciale. Motta ci arriva con due giocatori in più sulle fasce, i recuperati Saelemakers e Karlsson. "Dei due quello più avanti è Alexis, perché Jesper non gioca da tanto...". Tradotto: quello di Karlsson sarà un ritorno per gradi.

Da paladino del gruppo Motta ha un pensiero nobile per Soumaoro, da maggio impegnato a recuperare la forma dopo l’infortunio al ginocchio e in scadenza di contratto: "A Empoli Adama ha lasciato un tendine per questa maglia, è un ragazzo speciale che merita il rinnovo".

Parole ancora più nobili per Maignan, suo compagno d’avventura al Psg e oggetto di insulti razzisti a Udine: "Mike ha fatto la cosa giusta, nel calcio e nella società non ci può essere spazio per chi dimostra un’ignoranza così enorme". Pensiero finale per Zirkzee, oggetto del desiderio dichiarato proprio del Milan: "Chi lo sa se a giugno andrà via o resterà. L’importante è che continui a lavorare al meglio come sta facendo e ad essere uno degli esempi di questo gruppo, senza pensare a quello che accadrà in futuro". Parole che potrebbero valere pari pari per Thiago.

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