Thiago, orgoglio e rabbia. "E’ un punto fantastico. Nonostante si sia giocato per trentuno minuti...”
L’analisi del tecnico: "Sono soddisfatto sia del risultato che della prestazione". Poi la frecciata a Sacchi sulla gestione: "Il tempo effettivo è stato pochissimo". E rivendica: "Non siamo gli unici a faticare con chi si difende e ti spezza il ritmo"
Bologna, 29 aprile 2024 – "E’ un pareggio fantastico – dice Motta –. Nonostante i trentuno minuti di tempo effettivo giocato...". I dati a caldo in possesso dello staff dell’allenatore dicono 31, le statistiche della Lega 56. Ma al netto dell’enorme distanza tra le due versioni ieri è apparso chiaro che l’Udinese si è presentata al Dall’Ara nell’unica veste che poteva consentirle di strappare punti: arroccata a difesa della sua porta e disposta a tutto pur di arrivare in fondo alla partita senza pagare il conto di nuovi sanguinosi errori (ma quello di Okoye sulla punizione di Saelemaekers è stato macroscopico). In poche parole: per Cannavaro ieri il fine giustificava ampiamente mezzi. Poi ci sta che Thiago non gradisca quel tipo di calcio, che al suo Bologna risulta spesso e volentieri indigesto.
"Sono soddisfatto sia del risultato che della prestazione – taglia corto il tecnico rossoblù –. Sapevamo che ci attendeva una partita complicata. Per la classifica che oggi l’Udinese ha ci aspettavamo una squadra che cerca di non farti giocare, sfruttando i tuoi errori. Noi, pur non essendo stati perfetti, siamo riusciti a pareggiare e questo punto ci permette di guardare avanti". Ma la lingua batte dove il dente duole: "Oggi si è giocato pochissimo a causa delle tante interruzioni: questo non fa bene al calcio, ma preferirei che foste voi (rivolto ai commentatori di Dazn, ndr) a commentare questa cosa". Lui preferisce commentare la prova dei suoi ragazzi, anche ieri osannati da un Dall’Ara in festa: "Il gol di Saelemaekers su punizione? Non l’ho ancora rivisto, ma penso che sia stato soprattutto merito suo. Alexis sta vivendo il suo momento migliore, sta bene fisicamente e adesso ha capito quando è il momento di accelerare e quando di rallentare aspettando i compagni".
Non si può sempre vincere, ma certo i tre recenti pareggi con Frosinone, Monza e Udinese certificano l’acclarata difficoltà che dimostra la sua squadra quando deve ‘aprire’ difese chiuse ermeticamente. "Non solo noi facciamo fatica a giocare contro chi fa il blocco basso e difende con tanti uomini, col primo obiettivo di spezzarti il ritmo", osserva Thiago. Scelta legittima quella dell’Udinese, che poi ha tratto profitto della superiorità numerica maturata nell’ultima mezzora. Thiago questa volta non è stato uno stratega esemplare nel provare a cambiare gli equilibri in corso: ma è evidente che trovarsi in dieci sotto di un gol ha condizionato le scelte del tecnico.
"Nel finale stavamo bene in campo e non volevo cambiare più di tanto – spiega il tecnico –. Però Zirkzee e Ndoye avevano finito le energie, per questo li ho tolti". E’ finita con la squadra comunque festeggiata sotto la curva nel pomeriggio in cui la curva Bulgarelli aveva offerto il suo volto più bello, con una coreografia mozzafiato. "Io emozionato? – conclude Motta –. Le emozioni ci sono sempre: chi ama il calcio vorrebbe sempre vivere momenti così". Il momento di non fasciarsi la testa per una mancata vittoria e di caricare a testa bassa il Toro, per provare a riprendersi già venerdì i punti Champions lasciati nella sporta salvezza dell’Udinese.
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