Thiago, settimana da Dio. "Più forti della stanchezza. Ho dei ragazzi fantastici. E che alchimia con i tifosi”
Motta: "Dopo i 120 minuti con l’Inter, siamo andati a letto alle 4 del mattino. Questa partita dimostra che mentalmente siamo diventati proprio forti". Su Zirkzee: "La sua esplosione è solo merito suo, lui ha creduto in se stesso".
"Vittoria di un gruppo che ha un cuore enorme", pennella Motta. Ma il senso dell’ennesimo capolavoro rossoblù di una stagione per descrivere la quale è difficile anche trovare gli aggettivi può essere anche un altro: "Questa con l’Atalanta è stata la vittoria di tutta Bologna: da un lato questi ragazzi fantastici che vanno in campo, dall’altro i nostri tifosi che anche oggi ci hanno dato una grande mano e con cui abbiamo creato una bellissima chimica".
Il piccolo, grande chimico è lui, Thiago Motta, l’uomo che si gode un Natale da quarto in classifica, l’architetto di un gruppo che non sbaglia un colpo anche nel giorno in cui l’avversario per larghi tratti di partita dà l’impressione di potere abbattere il Bologna. Più illusione: questo Bologna ha la forza di un mulo, non sente la fatica, ma soprattutto non lo abbatti mai.
"A dire il vero – corregge il tiro Motta – la fatica alla fine l’abbiamo sentita, perché era la terza partita in sei giorni. Mercoledì notte siamo andati a letto alle quattro dopo avere giocato centoventi minuti con l’Inter e tre giorni dopo abbiamo rigiocato. Diciamo che la vittoria di oggi, in coda a questa settimana speciale, dimostra che mentalmente siamo forti".
Un gruppo forte di testa nasce dal lavoro del pilota, alias Thiago Motta, ma anche dalla leadership di chi va in campo. Ecco perché per una volta Thiago deroga dalla regola del parlare solo e soltanto del collettivo.
Su Zirkzee: "A inizio stagione non ero convinto della sua mentalità, ma lui fin dal primo giorno di ritiro ha dimostrato di averla e l’ha trasmessa a tutti. Una sola persona ha puntato su Joshua quest’anno: Joshua stesso. La sua esplosione è interamente merito suo e per una piccola parte dei suoi compagni. Ma gliel’ho detto: devi essere orgoglioso di quello che stai facendo perché te lo sei conquistato da solo".
Difficile non parlare di Ferguson, lo scozzese volante che ancora una volta si è confermato spietato davanti alla porta: "Lewis ha sempre il sorriso sulle labbra, fa tutto con impegno e serietà. Da quando sono qui non ricordo che abbia saltato un solo allenamento, e potrebbe anche farlo nell’arco di una stagione visto che sta giocando sempre. E invece no: anche tra due giorni, quando torneremo ad allenarci, sono sicuro sarà il primo a presentarsi al campo". Finita qui? No, perché "potrei citare anche Calafiori e Freuler: anche loro si sono ritagliati un ruolo da leader".
Thiago ama così tanto i suoi ragazzi che finisce per citarli anche quando la domanda specifica è sul ruolo che ha avuto Sartori nell’assemblare sul mercato i pezzi del mosaico.
"Prima di tutto viene il lavoro di questi ragazzi fantastici – dice il tecnico omettendo di citare Sartori –. E a seguire tutti gli altri, me compreso".
E adesso? "Ci prendiamo due giorni di riposo, festeggiamo il Natale e pensiamo all’Udinese". Protocollo Motta.
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