Un Bologna ’Mondiale’. Comandano gli stranieri Mai così tanti utilizzati nel campionato di serie A

Nelle prime tre giornate di campionato nessun club conta minutaggi più elevati per giocatori nati oltre confine: 94,3 per cento. Monza il più italiano. Ma il gol decisivo contro il Cagliari è stato realizzato dal veneto Fabbian.

di MASSIMO VITALI -
9 settembre 2023
Comandano gli stranieri  Mai così tanti utilizzati  nel campionato di serie A

Comandano gli stranieri Mai così tanti utilizzati nel campionato di serie A

di Massimo Vitali

Made in Italy? No grazie: almeno per adesso. Nelle prime tre giornate di campionato il Bologna è la squadra che vanta più minutaggi da calciatori stranieri di tutta la serie A. Addirittura il 94,3 per cento (fonte Transfermarkt): come dire che agli italiani, fin qui, Motta ha lasciato le briciole. E’ il calcio senza barriere che da anni ha piantato le tende anche in serie A. Ma è anche l’effetto (provvisorio, perché siamo solo alla terza giornata) della rivoluzione d’agosto, ovvero della campagna trasferimenti firmata da Sartori e Di Vaio e concentrata in due settimane che ha radicalmente cambiato il volto dell’organico rossoblù portando a Casteldebole un’altra informata di stranieri (Beukema, El Azzouzi, Ndoye, Karlsson, Freuler, Saelemaekers, Kristiansen e Van Hooijdonk) chiamati ad assimilare in fretta il verbo universale di Thiago.

In tutto adesso sono diciannove gli stranieri nell’organico di Motta, in rappresentanza di ben quattordici paesi. La parte del leone la fanno Svizzera e Olanda, ciascuna con tre elementi: Aebischer, Ndoye e Freuler per la Svizzera; Zirkzee, Beukema e Van Hooijdonk per l’Olanda. In aggiunta ai due polacchi (Skorupski e Urbanski), ecco le bandierine di Austria, Francia, Croazia, Svezia, Danimarca, Scozia, Grecia, Finlandia, Belgio, Marocco e Colombia, tutte con un rappresentante a testa. Quasi folklore, perché sono lontani i tempi in cui a infarcire la propria rosa di calciatori stranieri era soprattutto l’Udinese, che su quel modello costruì le sue iniziali fortune.

Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, ma soprattutto tanti stranieri sono transitati sulla rotta che li ha portati in serie A. Sta di fatto però che nessun altro club, nei primi 270 minuti di campionato, è ricorso in modo così massiccio all’impiego dei calciatori nati fuori dai confini nazionali come il Bologna. Basti un dato: sia all’esordio col Milan che sette giorni fa col Cagliari il Bologna titolare di Thiago non aveva volti italiani: tutti e undici erano stranieri. L’unico italiano che è riuscito a fare capolino negli undici titolari di Motta in campionato fin qui è stato Orsolini, schierato dal primo minuto all’Allianz Stadium con la Juventus.

Del resto nello spogliatoio rossoblù gli italiani rimasti sono, oltre a Orsolini, De Silvestri, Bonifazi, Fabbian, il baby Corazza e i portieri di scorta Ravaglia e Bagnolini. Un esercito scarno, insomma, con due soli potenziali titolari, Orsolini e Fabbian, che però il posto fisso quest’anno se lo dovranno sudare. Vedremo se nel prosieguo del cammino Motta continuerà a privilegiare una squadra ‘multilingue’.

Fin qui il suo Bologna comanda la speciale classifica: alle spalle dei rossoblù, nell’ordine, si collocano il Milan (90 per cento di stranieri), l’Udinese (85,6), il Lecce (75,7) e il Genoa (74,2). La squadra con più ‘made in Italy’ si conferma invece il Monza (22,4 per cento di stranieri), seguita da Frosinone (40), Lazio (42,4) ed Empoli (46,7).

Paradossi del calcio: chi ha regalato la prima vittoria in campionato a Motta? L’italianissimo Fabbian.

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