Un Thiago radioso. "All’intervallo ai ragazzi non ho dovuto dire nulla. Che gioia il nostro calcio»
L’analisi di un Motta felicissimo: "Abbiamo vinto giocando con le nostre idee". Poi spende elogi per i singoli: "Lucumi ha continuato a testa alta dopo l’errore. Ferguson è un capitano naturale. Zirkzee si innervosisce, ma è un generoso".
Bologna caput mundi. E’ come se lo urlassero i milleduecento tifosi rossoblù che al triplice fischio di Maresca inondano di cori gli eroi dell’Olimpico.
Eroi può sembrare una parola grossa, ma non è un vocabolo inappropriato per un manipolo di coraggiosi che anche quando sembrano sul punto di soccombere (la Lazio ieri ha comandato per larghi tratti di primo tempo) non ammainano mai bandiera e trovano sempre le risorse per ribaltare le sorti della contesa.
A questo punto del cammino non è un caso, bensì una regola. "Ai miei giocatori nell’intervallo non ho dovuto dire niente di diverso dal solito – rivela Motta –. Loro sanno sempre quello che devono fare, in tutti i momenti della partita, anche e soprattutto in quelli in cui l’avversario ti mette nella condizione di soffrire. In quel frangente non si molla, si aiuta il compagno, si continua a giocare".
E alla fine, il più delle volte, arriva il premio dei tre punti. E’ radioso Thiago nel ventre dell’Olimpico. "Sono felice – ammette – perché abbiamo vinto giocando il nostro calcio, onorando il gioco, credendo nei nostri concetti e mostrando la nostra identità fino alla fine. Anche sul 2-1 non abbiamo smesso di giocare. E alla fine è stato bello vedere la gioia della nostra gente in curva e del presidente Saputo in campo".
Motta ha un pensiero per tutti: per chi ha cantato e per chi ha portato la croce. Lucumi, a dire il vero, con un paio di vistosi strafalcioni ha messo in croce la squadra. "Gli errori li fanno tutti – osserva il tecnico –, ma è importante il modo in cui reagisci. Jhon ha continuato a giocare a testa alta, prendendosi dei rischi, facendo una grande ripresa: per questo è un giocatore importante di questa squadra".
Lo è ancora di più Zirkzee, anche nelle giornate di luna apparentemente storta. Thiago ha suggellato il gol da tre punti dell’olandese con un abbraccio carico di significati. "In quell’abbraccio – dice il tecnico – c’era ammirazione e affetto. Joshua è un generoso, pensa sempre prima ai compagni che a se stesso e per questo tutti nel gruppo gli vogliono bene. E’ molto esigente con se stesso e quando le cose non gli riescono come vorrebbe a volte s’innervosisce. Oggi nel primo tempo ha perso palloni che con le sue qualità non può perdere".
Elogi anche per Ferguson: "Un guerriero e un capitano naturale: la sua forza è la continuità". La forza del Bologna invece è una classifica che non permette più agli inquilini di Casteldebole di nascondersi.
Motta è il solito pompiere: "Ci godiamo questo buon momento e l’entusiasmo che ci accompagna. Ma venerdì c’è il Verona, squadra complicata da affrontare come ha detto la loro partita con la Juve".
Tutti con la testa sul manubrio, zero voli pindarici. Anche così si forgiano gli eroi.
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