Pavoletti, il gol del cuore. Leo è campione totale: una mano al prossimo nelle pause da bomber

Il centravanti del Cagliari, specialista delle reti decisive nel finale, si spende per aiutare chi ha bisogno. Ha fatto il clown in corsia, ora consegna cibo e giochi ai bambini delle famiglie in difficoltà: "È importante farlo col sorriso"

di ENRICO SALVADORI -
14 dicembre 2023
Leonardo Pavoletti

Leonardo Pavoletti

Non è soltanto l’uomo dei gol impossibili che hanno regalato al Cagliari punti preziosissimi ben oltre il novantesimo, come lunedì contro il Sassuolo. Non è quel ragazzo livornese che il padre sognava tennista come lui. Invece al “bimbo“ (si dice così in Toscana) piaceva il calcio e mai scelta fu più azzeccata.

Leonardo Pavoletti è uomo-copertina nelle vesti di bomber di razza con il fiuto del gol, ma anche per il suo impegno sociale. Essere un idolo dei tifosi di un’intera isola gli fa indubbiamente piacere. Ma lui senza problemi veste anche i panni umili dell’uomo sensibile che aiuta il prossimo. E non da adesso, che ha compiuto 35 anni, ma sin dai tempi in cui ventenne faceva visita ai pazienti oncologici dell’ospedale di Pavia, la città dove giocava in C2.

Leo ne ha fatta di strada passando partendo da Viareggio e Sassuolo e passando da Lanciano, Varese, Genoa, Napoli. In tutti i sensi ha trovato la sua dimensione al Cagliari che ha riportato in serie A (ricordate la sua rete decisiva a Bari nella finale playoff sempre oltre il novantesimo) e che ora vuole trascinare alla salvezza. Ma un gol importante lo realizza anche quando al mattino aiuta la Fondazione ‘Domus de Luna’ impegnata nel sostegno a chi ha bisogno e nella campagna ‘Piccolo abbraccio’ a favore dei bimbi più piccoli.

Nel 2015 quando arrivò a Genova sponda rossoblù Pavoletti conobbe la Fondazione ‘Dottor sorriso’ che si impegnava nella clownterapia nei reparti pediatrici. "Anche io – ha avuto modo di sottolineare Leo – andai alcune volte negli ospedali con il nasino rosso da clown. Poi sono stato impegnato in altre due-tre iniziative a Milano. Arrivato a Cagliari, nel 2017, ho stretto amicizia con Luca Palmas, che ha proposto il progetto ‘Più che atleti’ alla società benefit ‘Fundraiser per passione’ di Luciano Zanin. Mi ha illustrato le finalità di questa iniziativa che coinvolge atleti professionisti di tutte le discipline, per percorsi di filantropia sportiva. Ne sono rimasto piacevolmente colpito. A me piace aiutare i bambini. Ora con Luca abbiamo in mente un progetto sull’ambiente".

Leonardo intanto collabora con la Fondazione ‘Domus de Luna’ fondata da Ugo Bressanello per sostenere le famiglie in difficoltà e con figli piccoli: raccolte fondi per acquistare latte, pannolini, omogeneizzati e altri prodotti per l’infanzia, come vestiti e completini, culle e seggioloni. A Natale poi si donano i giocattoli, a Pasqua le uova di cioccolato. Dal 2020 sono stati distribuiti beni di prima necessità a oltre 7.000 persone, con particolare attenzione a chi ha figli minorenni: Leonardo è sempre disponibile personalmente per la consegna. E ben 2.000 (dei quali 300 piccolissimi) sono i bambini che beneficiano del servizio ‘Ti abbraccio’ con un sostegno che è materiale ma anche affettivo. Leonardo che di bambini ne ha due è particolarmente sensibile verso questi temi e non si è risparmiato neanche quando si è trattato di andare alla Casa famiglia di Domus de Luna che accoglie mamme vittime di abusi con i loro piccoli.

“È stata un’esperienza toccante – ha detto alla fine Pavoletti – e siamo stati due ore a giocare con piccoli che hanno bisogno di normalità. Vederli felici è stato bellissimo".

Un campione in campo e fuori, Leonardo, e le sue sono parole sincere. "Aiutare il prossimo è sempre una cosa importante e qui a Cagliari viene fatto con il sorriso. Chiunque voglia unirsi a noi lo aspettiamo, c’è sempre bisogno di mani in più per aiutare il prossimo".

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