Inter-Arsenal 1-0. Calhanoglu di rigore

Champions League, il turco decide la sfida del Meazza con un rigore a fine primo tempo, poi l’Inter resiste nel secondo e sale a quota 10 rilanciandosi nelle parti alte

di MANUEL MINGUZZI -
6 novembre 2024
Calhanoglu stende l'Arsenal dal dischetto

Calhanoglu stende l'Arsenal dal dischetto

Milano, 6 novembre 2024 – L’Inter sale nel gruppone delle squadre al secondo posto della Champions League 2024/2025. La vittoria sull’Arsenal è di fondamentale importanza nel prosieguo della massima competizione continentale con l’obiettivo di raggiungere i primi otto posti e gli ottavi di finale diretti. Buona Inter nel primo tempo, arrembante all’inizio e attenta dopo, con il gol decisivo che arriva grazie a Calhanoglu su rigore al tramonto della prima frazione, poi nella ripresa è stato tempo di serrare le fila e resistere a baricentro basso per un altro clean sheets. Poco Arsenal davanti se non palloni alti dentro l'area a sperare qualcosa. Inter a quota 10 a soli due punti dalla vetta.  

Decide Calhanoglu

Inzaghi lancia a sorpresa Lautaro e Taremi davanti, coppia inedita, in mezzo torna Calhanoglu ma è confermato Zielinski mezzala. Arteta conTrossard, Saka e Martinelli in attacco a dare man forte ad Havertz. L’Inter parte a mille e trova due occasioni nei primi due minuti. Prima è Dumfries a sparare un esterno destro che si stampa sul legno, poi ci prova dalla distanza Calhanoglu con la palla che fa la barba al palo alla destra di Raya. I nerazzurri hanno il piglio giusto, con possesso palla, pressing alto e riconquista immediata obbligando l’Arsenal a buttare spesso pallone. Sale di colpi la squadra ospite col passare dei minuti, ma l’Inter ha una mezza occasione anche attorno al quarto d’ora con una buona percussione di Taremi che per poco non pesca Lautaro per la girata a centro area. Visto l’avvio difficile, i gunners si mettono in testa di addormentare un po’ i ritmi dei nerazzurri con un possesso palla lungo e ragionato, senza forzature verso la verticale per non perdere sanguinosi palloni e lasciare campo in contropiede. Ne esce una partita combattuta, equilibrata. La squadra di Inzaghi, però, dà spesso l’impressione di poter fare male ogni volta che accelera, tuttavia manca la stoccata giusta negli ultimi metri per sorprendere definitivamente la difesa inglese. L’Inter rischia al 29’ quando su cross di Martinelli sbuca la testa di Merino ad anticipare Sommer, che lo colpisce con i pugni. La palla esce e l’arbitro lascia correre un episodio che spesso in Italia è stato sanzionato come rigore, ma in Europa c’è maggiore permissività. Dopo un bell’avvio, la partita diventa più complicata e ingarbugliata, perché l’Arsenal si è risistemata dopo lo sprint nerazzurro e resta squadra di grande qualità con la palla tra i piedi. I gunners guadagnano campo col passare dei minuti, rendendo più tranquilla la seconda parte di primo tempo per Raya, che invece aveva rischiato tanto dopo due minuti stringati di gioco. Le vere e proprie occasioni vengono dunque meno, con le squadre più attente sulle preventive e a non lasciare campo aperto, perché in questa Champions ogni punto è importante. C’è però una grande possibilità per l’Inter allo scadere del primo tempo. Su una punizione dalla trequarti di Calhanoglu c’è un netto tocco di mano di Merino in area gunners, per l’arbitro non ci sono dubbi: rigore. Calhanoglu stesso dal dischetto trasforma con freddezza il vantaggio.  

Ripresa di resistenza

Gabriel Jesus per Merino è la scelta di Arteta per il secondo tempo, con l’intento chiaro di produrre un Arsenal più offensivo. I gunners prova ad attaccare e a raggiungere il pari, ma si scoprono dietro dove l’Inter può mettere in moto le sue veloci leve. San Siro trema al 58’ quando su corner di Trossard sbuca la testa di un compagno a centro area ma Dumfries salva tutto sulla linea. Poco dopo ci prova Havertz con tiro velenoso dalla distanza che costringe Sommer alla deviazione in angolo con la palla che si stava infilando nell’angolino. Attorno all’ora di gioco la pressione Arsenal in area nerazzurra si fa più intensa, con una serie di batti e ribatti dalle parti di Sommer in cui Bisseck si erge a baluardo, così Inzaghi opta per le forze fresche e inserisce in un colpo solo Barella, Mkhitaryan a Thuram. La partita è meno bella in fase di possesso, l’Arsenal è maggiormente pericoloso sulle palle inattive e l’Inter non trova una manovra di qualità in ripartenza per sfruttare gli spazi in campo aperto. I nerazzurri badano al sodo, cioè a difendere il risultato in tutti i modi, e in parte ci riescono anche se il contropiede resta impreciso con la squadra a baricentro molto basso. Nel finale Inzaghi fa respirare Calhanoglu da poco rientrato da un infortunio e c’è spazio per Asllani: si tratta di resistere e portare a casa un risultato di fondamentale importanza. Al 72’ c’è una mezza occasione con Dumfries che spara un destro al volo che si spegne a lato e l’Inter sembra controllare bene la contesa. Invece, al 75’ c’è una sanguinosa deviazione che diventa un assist per Havertz pronto a calciare a botta sicura trovando l’incredibile salvataggio di Bisseck, decisamente tra i migliori in campo. Cambio difensivo negli ultimi dieci minuti per Inzaghi che inserisce Dimarco per Taremi, forse allo scopo di fluidificare meglio le fasce, così si arriva agli ultimi assalti dei gunners alla ricerca di un pari che servirebbe anche alla classifica nella lotta agli ottavi di finale. L’Arsenal mette palloni in area, più con cross che con palla a terra e grosse chance non ce ne sono. L’unica, vera, è un sinistro del neo entrato Nwaneri dal limite, ma la palla finisce alta nel boato, e il sospiro di sollievo, del Meazza. Finisce così, vince l'Inter che sale a quota 10 e raggiunge il gruppo delle seconde alle spalle del Liverpool a 12 punti. Ora il Napoli in campionato

Continua a leggere tutte le notizie di sport su