Chiesa torna e riporta il sorriso. Italia oltre la paura, Macedonia ko. Ora basta un pari con l’Ucraina. Jorginho: maledizione Olimpico
Doppio Fede illumina dopo il gol di Darmian, poi Atanasov ci spaventa: ma Raspadori ed El Sha risistemano tutto . Per il centrocampista dell’Arsenal quarto rigore sbagliato in azzurro, lunedì Spalletti ha la chance per il pass.
Gioco, scintille, occasioni e gol. Poi però quel doppio Atanasov che morde la coscienza difensiva azzurra e inquieta un bel po’. Perché sì, Macedonia fortunata e casuale, ma sul primo di testa c’è la dormita. E sul secondo spazi e tempi di gioco che non si dovevano concedere. Per rendersene conto, sarebbe bastato guardare un paio di sfuriate di Spalletti in panchina. Bicchiere mezzo pieno? Ok, mettiamola così: ieri sera abbiamo capito cosa non si deve fare a Leverkusen nel match-spareggio con l’Ucraina, contro la quale ci basta pareggiare, ora. Nel frattempo, l’Inghilterra supercapolista ieri ha battuto Malta 2-0.
Se i paralleli nel pallone sono impossibili, a maggior ragione lo sono sovrapponendo questa Macedonia a ’Quella’ che aprì al naufragio di Mancini. Innanzitutto perché quella lì era in corsa e questa è già a casa. Quella ci fece male a Palermo aprendo al secondo psicodramma della recente storia azzurra. Questa dopo 45 minuti pareva già sprofondata e poi tornata indietro dagli inferi con un tiro e mezzo in porta. Si dirà: ecco il solito modo di pensare all’italiana: sminuire... No, proprio perché siamo rimasti scottati da quella Macedonia, pensiamo più a quanto quest’Italia che vola a Leverkusen possa giocarsi l’Europeo contro l’Ucraina. Ecco, leggere la partita con la Macedonia in filigrana per capire se ci siamo, se siamo pronti. Diciamo che è certificato come l’Italia di Spalletti abbia trovato la via. Si vede che si diverte. Si vede che si ritrova nell’idea di calcio di Luciano. Si vede che ha voglia di prendersi questo benedetto Europeo. Però poi si sono visti pure quei due gol - un po’ trovati, vero - macedoni che hanno riaperto il conto con antiche paure. E allora, calcio flipper con tutti quei piedi buoni là davanti e che spingono da dietro. E poi, non ce ne voglia Cristante, ma l’organizzazione di gioco che può darti un Jorginho in palla, è cachemire da spendere. E allora andiamo in gol su cross di Raspadori con Darmian, poi ce ne mangiamo qualcuno cedendo all’estetica e infine andiamo sul dischetto del rigore per fallo di mano. Con chi? L’aveva detto Spalletti: "Se ci fosse un rigore mi aspetto Jorginho". Anche qui, fantasmi, che però non fanno più paura. Siamo in vantaggio e quei due rigori falliti con la Svizzera sono un incubo del passato. Jorginho va e se lo fa parare. Non c’è neanche il tempo di chiamare i Ghostbusters, gli acchiappafantasmi, che sullo sviluppo dell’angolo segna Chiesa un gran gol nell’angolo su colpo di tacco di Barella. Eppoi ancora lui, Chiesa, su deviazione macedone. Un whatsapp per Allegri: forse è meglio farmi partire largo nella Juve?. Gioco, partita, incontro già al 45’? Macchè. Nella ripresa un calo di tensione e con un tiro e mezzo in tutto Atanasov la riapre ma, niente paura, perché Jack Raspadori e un Faraone la richiudono alla grande.
Infine, una annotazione di cronaca. Perché ieri, subito prima del fischio di inizio all’Olimpico, il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri si è sentito poco bene ed è stato portato al Pronto soccorso. Le sue condizioni non sono considerate gravi.
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