Como, è un’altra sconfitta. Adli-Kean lanciano la Viola
Fiorentina corsara grazie a una rete per tempo e un De Gea insuperabile. Fabregas: "Serve umiltà. Il rosso a Dossena? Sono arrabbiato con lui".
di Enrico Levrini
COMO
Nuova sconfitta per il Como, battuto al Sinigaglia 2-0 dalla Fiorentina: ora la classifica si fa molto pericolosa. Nelle altre partite si era visto il bel gioco dei lariani, con la Fiorentina neache quello. L’unica attenuante è data dalle assenze, ma la squadra non ha più il mordente d’inizio campionato. I lariani hanno sempre subito almeno un gol in tutte le partite finora disputate e hanno fatto solo un punto nelle ultime cinque.
Fabregas ha fuori mezza squadra per infortunio e si arrangia come può, con un Como rivoluzionato. Il primo squillo è dei viola, al 9’ un tiro-cross di Gosens impegna Audero in angolo. Risposta del Como al 17’, Fadera serve in area Cutrone che però sforna un tiro centrale facile per De Gea. Gli azzurri crescono, ma in contropiede la Fiorentina va in vantaggio al 19’: Beltran passa ad Adli che tira di prima di destro, il tiro non irresistibile buca centralmente Audero. I toscani hanno altre occasioni con Kean e Adli, solo sul finire del primo tempo Paz regala un gran pallone a Cutrone che spreca tirando alto.
Sicuramente c’è un piglio diverso dei lariani a inizio ripresa, ma non cambia le sorti della partita: due occasioni sprecate, con una gran palla di Moreno sotto porta per Iovine (respinta) e un batti e ribatti sulla linea di porta fra Goldaniga e De Gea, che fa urlare al gol il Sinigaglia. Alla fine Kean non perdona, al 23’, la difesa del Como. Sottil taglia tutta l’area con un rasoterra e Kean che di destro infila Audero. Ci prova Cutrone di testa e il pallone va alto. Un fuoco di paglia: ancora Kean (nel finale) spara sul portiere il possibile tris.
Meno positivo del solito, a fine gara, Cesc Fabregas: "È mancata la nostra solita qualità - dice - abbiamo avuto le occasioni, ma non abbiamo calciato in porta. Dobbiamo migliorare anche nell’aspetto mentale, sono arrabbiato con Dossena perchè lascia la squadra senza di lui nelle prossime partite. Serve umiltà: due anni fa questa società non esisteva, noi siamo arrivati in A e ora dobbiamo stare solo calmi e lavorare. Io sono tranquillo perché conosco la realtà di questa grande società. Noi siamo il Como".
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