Domenica c’è il Pontedera: "A Recanati sarà dura"

Le raccomandazioni di Canzi, allenatore dei toscani, ai giocatori: "Troveremo un avversario agguerrito e un ambiente voglioso di riscatto".

1 febbraio 2024
Domenica c’è il Pontedera: "A Recanati sarà dura"

Domenica c’è il Pontedera: "A Recanati sarà dura"

Massimiliano Canzi, milanese 57enne, ex vice di Beretta e Zenga, alla guida del Pontedera dall’estate del 2022, può essere considerato uno dei più esperti allenatori del girone che frequenta da quattro anni, da quando cioè era sulla panchina dell’Olbia. Domenica affronterete una Recanatese in crisi nera e per di più priva del suo capitano. Inoltre viaggia ad una media di reti subite da incubo.

Canzi, quale coefficiente di difficoltà prevedete?

"Ad essere sinceri, in quanto a prestazioni difensive noi andiamo peggio visto che abbiamo preso sette gol nelle ultime due gare. Penso comunque, senza essere presuntuoso, di conoscere abbastanza bene il calcio per poter dire che ci aspetterà una gara difficile, complessa contro una compagine sicuramente aggressiva. Ogni partita poi fa veramente storia a sé, i giallorossi sono anche abituati a lavorare sulle difficoltà e quindi a lottare con tutte le loro forze. Hanno poi un allenatore esperto e che ha i mezzi per farli uscire da questa situazione".

Voi invece, a 35 punti, avete la tranquillità quasi in tasca.

"Diciamo che all’inizio di questa stagione ci speravamo, visto che eravamo freschi freschi da una stagione con il record di punti ed i playoff. Noi comunque abbiamo a disposizione un budget limitato, dunque l’obiettivo non può che essere quello della salvezza ed è un traguardo, ovviamente, ancora da conquistare pur se siamo sulla buonissima strada".

Avete inserito da poco Simone Ganz, figlio d’arte e proveniente dal Brindisi al posto di Nicastro. Com’è cambiato il vostro modo di giocare?

"Sono due giocatori diversi. Con Ciccio puntavamo di più sulla sua fisicità essendo molto bravo di testa. Ganz è la classica punta da area di rigore, esperto nell’attaccare la profondità breve, ma nella sostanza il nostro modo di stare in campo non ha subito grandi modifiche".

Quali potrebbero essere le chiavi che potrebbero determinare il corso del match?

"Siamo certi che troveremo di fronte un avversario agguerrito ed un ambiente che avrà voglia di riscatto. Decisivo sarà non commettere errori, come sempre d’altronde".

Il Pontedera è una società modello e che disputa campionati professionistici da 12 anni senza aver mai fatto i playout. Quali sono i fattori che hanno determinato questo cammino straordinario?

"La programmazione testimoniata dal fatto che ci sono stati praticamente solo tre allenatori (Indiani, Maraia e Canzi con la brevissima parentesi di Catalano ndr). In più la possibilità di lavorare con grande serenità: chiaramente i risultati influiscono molto, ma anche con il cambio di gestione si è proseguito con questa politica che sta dando grandi frutti".

Infine, dall’alto della vostra graduatoria, chi vede bene e chi meno bene nella tonnara della lotta per la salvezza?

"Durissimo fare pronostici: la Fermana sta dando segnali di vita, l’Olbia ha cambiato allenatore ed ha vinto subito, la Spal ha pubblico e blasone, il Sestri è una delle squadre che gioca meglio. Mai come quest’anno dobbiamo starne alla larga".

Andrea Verdolini

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