Anjorin, dal Chelsea con fisico e doti tecniche: "Mi manda Cudicini: all’Empoli per crescere"
Il centrocampista è il primo inglese a vestire la maglia azzurra: "Qui il cibo è fantastico. E per farmi capire uso anche i gesti..."
Alto 186 centimetri fa della forza fisica la sua prerogativa migliore, ma è anche abile nel dribbling grazie a una buona velocità e tecnica di base. Queste sono le caratteristiche di Faustino Adebola Rasheed Anjorin, calciatore classe 2001 che l’Empoli ha prelevato dal Chelsea facendogli firmare un contratto fino al 2027. "Qualche settimana prima della chiusura del mercato ho avuto questa opportunità, quindi ho parlato con l’allenatore, con i direttori per capire le loro aspettative, ambizioni e aspirazioni. Erano le stesse che avevo io e ho pensato che questa fosse la situazione perfetta – racconta Anjorin –. Poi ho parlato con Carlo Cudicini al Chelsea, che è il responsabile dei prestiti che mi seguiva, e mi ha detto che sarei potuto migliorare con la squadra: io e il club vogliamo crescere insieme". Primo giocatore a vestire la maglia azzurra di nazionalità inglese, Anjorin è subito rimasto affascinato dalla nuova realtà. "Empoli mi piace moltissimo così come l’Italia. Il cibo è fantastico, soprattutto il pane: non so cosa ci mettono dentro, ma è eccezionale – racconta –. Ancora per me è un po’ difficile interagire con le persone per via della lingua, però riesco a farmi capire, magari anche usando qualche gesto. Nei miei confronti sono tutti molto simpatici, mi trovo bene". Nato trequartista nelle sue precedenti esperienze in Russia e nelle serie minori inglesi ha comunque giostrato pure da centrocampista centrale o mezzala sinistra. "Sono un giocatore che si muove a centrocampo, da una porta all’altra, mi piace creare occasioni con gli assist ma anche fare gol".
A chi lo paragona a Loftus-Cheek del Milan risponde: "Siamo decisamente diversi. Oltre a Lampard che è stato per me fonte di ispirazione al Chelsea il mio primo idolo è Yaya Toure, mentre dei giocatori del presente vorrei assomigliare a Kevin De Bruyne, veramente bravo nei passaggi. Cerco di imitarlo sempre in campo". Anjorin conclude poi con un’analisi delle differenze tra le metodologie di allenamento tra Italia e Inghilterra, quali sono i suoi obiettivi e cosa si aspetta D’Aversa da lui: "Ancora mi sono allenato poco, ma mi è sembrato più fisico. Finora sono stato molto sfortunato con gli infortuni e ho imparato a pormi piccoli obiettivi per volta, per ora il principale è crescere di condizione giorno dopo giorno per arrivare a poter giocare bene per 90’, mentre a lungo termine arrivare più in alto possibile in classifica. Il mister? Mi ha chiesto che domini il centrocampo, che sia ovunque, ma i miei compiti potrebbero poi cambiare di gara in gara".
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