Colombo trascinatore. Gyasi non si risparmia
Gli interventi di Goglichidze sono stati meno puliti del solito mentre Solbakken si è mosso bene, ma è uscito dal campo stremato.
VASQUEZ 6 – Attento sul Bonny in avvio dei due tempi e sulla punizione di Bernabè mentre forse qualcosa in più si poteva fare sul gol di Charpentier, tiro comunque sbucato tra le gambe di un paio di compagni. Si prende anche un bel rischio con i piedi dribblando un attaccante.
GOGLICHIDZE 6 – Qualche intervento meno pulito del solito, ha il suo bel da fare fisicamente contro il tridente gialloblù, ma nel complesso regge bene. ISMAJLI 6 – Meno preciso di altre volte nel gioco aereo, forse disturbato dalla maschera indossata per la frattura al naso rimediata contro il Napoli, esce troppo tardi su Charpentier che può mandare in porta Almqvist in occasione del rigore. Per il resto mostra la solita personalità.
VITI 6 – Stringe i denti e si vede che non è al meglio. Fatica soprattutto nella ripresa con l’ingresso di Almqvist.
GYASI 6 – Da un suo cross nasce il vantaggio azzurro, ma è anche mal posizionato sul pari del Parma spalancando la strada a Valeri a sinistra.
GRASSI 6 – Si fa scippare qualche pallone che non siamo abituati a vedergli perdere, per il resto mostra il solito ottimo posizionamento.
HAAS 6 –Si mantiene ordinato. ANJORIN 6 – Stavolta non è così appariscente, ma la sua fisicità è importante in mezzo al campo.
HENDERSON 6 – Un po’ confusionario.
PEZZELLA 6 – Nel primo tempo è padrone della fascia, nella ripresa Coulibaly prende più coraggio e soprattutto Almqvist lo mette in serie difficoltà con la sua differenza di passo.
SOLBAKKEN 6 – Si muove bene ma manca di un po’ di precisione al momento di concretizzare l’azione. Esce stremato.
EKONG S.V. – Pochi minuti per incidere in una gara la cui inerzia è ormai tutta ducale.
MALEH 6 – La sua aggressività è utile a spezzare qualche manovra del Parma.
COLOMBO 6.5 – Svaria su tutto il fronte offensivo, giocando soprattutto per la squadra. Pecca di un po’ di freddezza in più negli ultimi sedici metri al momento di concludere.
D’AVERSA – Scelte iniziali quasi obbligate e per un tempo la squadra risponde bene, poi si abbassa troppo e non riesce più a ripartire. I cambi poi non portano quanto sperato, anzi la squadra non si affaccia più nella metà campo offensiva se non in un paio di circostanze.
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