Empoli da sballo, il poker è servito. Come un uragano: 4 gol in un tempo. Seba Esposito è in stato di grazia. Affondato il Verona dell’ex Zanetti
Dopo il trionfo in Coppa un’altra prestazione perfetta: gli azzurri allungano sulla zona calda e vedono l’Europa. L’unico neo è l’infortunio di Pellegri, uscito per un problema al ginocchio sinistro dopo un brutto atterraggio.
di Simone Cioni
VERONA
L’uragano Empoli si abbatte su Verona. Una vittoria di forza e organizzazione, ma anche di qualità quella che gli azzurri colgono nello scontro diretto al Bentegodi. Dopo il trionfo del Franchi in Coppa Italia altra prestazione ai limiti della perfezione dell’Empoli per approccio, cinismo e gestione della partita, per altro mai in discussione con gli azzurri superiori sotto tutti gli aspetti. Devastante il primo tempo, in cui fin dalle prime battute capitan Ismajli e compagni hanno fatto con personalità la partita. Al di là di un Hellas in netta difficoltà, infatti, gli azzurri ci hanno messo quella determinazione che chiedeva il suo tecnico alla vigilia. Tutte azzeccate le mosse iniziali di D’Aversa, a partire dalla solidità di Anjorin e Maleh (un po’ di riposo per Henderson) in mezzo al campo. Davanti poi ha pagato la conferma di un Esposito on fire, stavolta però qualche metro più indietro alle spalle di Pellegri, così come di Cacace sulla trequarti sinistra.
Ecco, l’unico neo di una giornata per il resto da incorniciare è l’infortunio di Pellegri, uscito dopo appena dieci minuti per un problema al ginocchio sinistro, dopo essere atterrato male in seguito ad uno stacco aereo. L’attaccante ha fatto subito segno del cambio, aspetto che non lascia ottimisti, ma per capire meglio l’entità dell’infortunio bisognerà attendere gli esami strumentali a cui si dovrà sottoporre nei prossimi giorni. La partita prende la direzione empolese tra il 16’ e il 19’ quando Esposito firma la sua prima doppietta in Serie A: se nel primo caso è anche fortunato trovando la decisiva deviazione di Magnani, nel secondo è astuto e tecnicamente preciso nel beffare Montipò sul primo palo, dopo che Anjorin aveva strappato il pallone a Belahyane.
Al 32’ i gol azzurri sono già tre con la prima gioia in A per Cacace, bravo a smarcarsi tra le linee gialloblu e a trovare il varco giusto dal limite, complice la deviazione di Tchatchoua, che mette fuori causa Montipò. Quello dell’esterno azzurro è anche il primo gol neozelandese nella massima serie italiana. Tengstedt prova ad accendere una scintilla nel Verona accorciando le distanze sul bel lavoro a destra dello stesso Tchatchoua, ma prima dell’intervallo l’Empoli cala il poker con una rasoiata da fuori area di Colombo, che si infila nell’angolino basso alla sinistra di un Montipò immobile. L’ex Zanetti aveva provato anche a cambiare qualcosa passando a tre dietro con l’ingresso di Ghilardi, ma con scarsissimi risultati.
Nella ripresa la squadra di D’Aversa lascia comprensibilmente il pallino del gioco agli scaligeri, che si rendono pericolosi però solo al 65’ con un diagonale a fil di palo di Mosquera. Zanetti le prova tutte alla ricerca di una scossa che non arriva. L’Empoli gestisce bene l’ampio vantaggio e sfiora anche la cinquina con Gyasi, Ekong e perfino Marianucci (gran botta da fuori sventata in corner da Montipò). E adesso – dopo 19 punti in 15 giornate, il nono posto in classifica con vista Europa (distante solo 3 punti) e un ulteriore allungo sulla zona calda – sotto con il Torino, sperando in notizie positive su Pellegri.
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