Empoli-Fiorentina 1-1, Niang risponde a Beltran

Al Castellani il derby toscano termina con un pareggio che scontenta tutti. Per i viola si allontana ancora la zona Europa, mentre gli azzurri mancano l'allungo sulle pericolanti

di Redazione Sport
18 febbraio 2024
Mbaye Niang (Ansa)

Mbaye Niang (Ansa)

Empoli, 18 febbraio 2024 - Non solo la consueta adrenalina che solo un derby sa regalare: la posta in palio per Empoli e Fiorentina, nell'ottica dei rispettivi obiettivi stagionali, era altissima. Alla fine al Castellani matura un pareggio che forse scontenta tutti. Innanzitutto i viola, che tra l'altro erano andati in vantaggio grazie a Beltran: la rimonta incassata allontana ulteriormente il treno buono per l'Europa, con la banda Italiano che tra l'altro ha una partita in più rispetto a gran parte delle dirette rivali. Non possono sorridere totalmente neanche gli azzurri, che continuano a macinare punti da quando in panchina si è insediato Nicola ma che mancano l'appuntamento con una vittoria che avrebbe potuto apporre un altro grosso mattone sulla questione salvezza: Niang, ancora implacabile dal dischetto, evita la beffa totale ai suoi, che mantengono un rincuorante margine di 2 punti sulla zona retrocessione. Una curiosità: nella prossima giornata Empoli e Fiorentina saranno attesi da due scontri diretti, rispettivamente contro Sassuolo e Lazio e l'impressione è che solo i risultati raccolti tra qualche giorno potranno assegnare un valore reale al punticino maturato nel derby toscano.

Le formazioni ufficiali

Nicola sceglie un 3-4-2-1 aperto da Caprile, protetto da Walukiewicz, Ismajli e Luperto, con Gyasi e Cacace sulle bande, Grassi e Maleh in mezzo al campo e la coppia Zurkowski-Cambiaghi a supporto dell'unica punta Cerri. Italiano replica con un 4-2-3-1 che tra i pali vede confermato Terracciano: la difesa è composta da Faraoni, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi, con Duncan e Mandragora in mediana e il trio Gonzalez-Beltran-Sottil a innescare Belotti.

Primo tempo

Pronti, via e Gyasi, tra l'altro diffidato, si becca un giallo per un duro intervento su Biraghi: sintomo di un inizio di partita teso e nervoso su entrambi i fronti. In un prevedibile clima da derby è comunque l'Empoli a prendere in mano il pallino del gioco prima che la Fiorentina provi a salire di colpi. Al 15' Beltran quasi complica i piani dei viola con una brutta palla persa: Zurkowski non riesce a castigare al meglio la sua ex squadra. Gli ospiti provano a replicare con un cross di Sottil che, al 17', attraversa tutta l'area piccola senza incontrare alcuna deviazione. La mannaia degli infortuni si abbatte sulla partita: da una parte si fermano Faraoni e Mandragora e dall'altra Grassi. Tutti però, per il momento, restano in campo: anche Faraoni, che al 27' tira da posizione defilata, con Caprile che risponde presente. Le cattive notizie per i padroni di casa cominciano ad abbondare: prima Grassi alza bandiera bianca per un guaio all'inguine (dentro Marin) e poi, al 30', Mandragora trova il corridoio perfetto per Beltran, che si gira e in diagonale firma il vantaggio ospite. L'Empoli prova a reagire al 34' con Cambiaghi, che fa tutto da solo e tutto bene: compreso il pallone gettato in mezzo dopo una bella penetrazione sul quale nessun compagno di squadra si fa trovare pronto. Al 42' la Fiorentina sfiora il raddoppio dagli sviluppi di una punizione: batte Biraghi e incorna Martinez Quarta, con la palla che sfiora il palo. I minuti di recupero assegnati dall'arbitro Pairetto sono addirittura 5: tanti, dovuti alle numerose interruzioni per infortuni, ma non sufficienti ai padroni di casa, pur sempre ruspanti nonostante il risultato, per raddrizzare la situazione prima del duplice fischio.

Secondo tempo

  Nicola lascia negli spogliatoi gli evanescenti Gyasi e Cerri e getta nella mischia Niang e Cancellieri: proprio quest'ultimo, al 48', sfiora il pareggio su suggerimento di Cambiaghi, con Terracciano che si fa trovare presente e Niang, l'altro volto nuovo, che impreca nel cuore dell'area per essere stato ignorato dal compagno. Il Castellani da un lato si dispera ma dall'altro appare rincuorato dal rinnovato spirito dell'Empoli, apparso rigenerato dalle mosse all'intervallo di Nicola. Per accendere ulteriormente l'impianto di casa serve un episodio, che puntualmente si materializza al 56', quando Faraoni abbatte in area Cancellieri, pescato da una grande palla di Zurkowski: Pairetto indica un dischetto dal quale è implacabile Niang, che manda la palla nell'angolino, dove neanche Terracciano può arrivare. Tutto da rifare per la Fiorentina, che si rituffa subito in attacco con Sottil, la cui sventola mancina viene deviata in corner. Anche Italiano prova a cambiare qualcosa: fuori Faraoni e Duncan e dentro Kayode e Arthur. In realtà, neanche il tempo di riorganizzare la squadra in campo, che i viola rischiano grosso al 65', quando Marin ci prova dalla distanza, chiamando Terracciano a un intervento tutt'altro che agevole. Italiano cambia ancora: dentro Bonaventura e Ikoné per Belotti e Sottil. Se queste sono scelte tecniche non lo è quella che obbliga l'allenatore viola a giocarsi anche l'ultimo slot quando Biraghi si fa male: al posto del capitano entra quindi Parisi, grande ex di giornata. Anche Nicola cambia, lanciando Fazzini per Maleh, un altro giocatore con un passato a due facce in viola, a conferma di un asse molto caldo negli ultimi anni. Dopo una fase di stanca, con la partita addormentata anche dalla girandola delle sostituzioni, la Fiorentina batte un colpo: è l'84' e Mandragora prima vince un rimpallo e poi prova a risolvere la contesa con una stoccata dalla distanza, la specialità della casa, ma la mira è imprecisa. Nicola getta nella mischia anche Pezzella per Cacace e poi trema quando vede Zurkowski uscire malconcio da un contrasto con Parisi: per sua fortuna il polacco si rialza e chiude la partita in campo, seppur zoppicando. Al 93' il tecnico di casa trema ancora di più quando Caprile esce malissimo su una rimessa laterale battuta da Kayode, uno specialista della lunga gittata: Bonaventura raccoglie la sfera vagante e calcia, trovando il muro alzato in maniera provvidenziale dalla difesa di casa. E' di fatto l'ultima emozione di un derby non memorabile né dal punto di vista dello spettacolo né del risultato, con a referto un pareggio che in fondo sembra scontentare un po' entrambe le formazioni, che mancano l'appuntamento con una vittoria che avrebbe probabilmente regalato altre prospettive stagionali.

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