Empoli, la vittoria sfuma al 104’. Var e veleni: la salvezza era in tasca. Epilogo incredibile, rabbia e lacrime. E ora tutto si decide contro la Roma

Niang su rigore illude gli azzurri al 90’. Sull’ultima palla della partita Guida viene richiamato al monitor. Samardzic dal dischetto fa esplodere di gioia l’Udinese. Serve una vittoria nell’ultima gara per restare in A.

20 maggio 2024
Var e veleni: la salvezza era in tasca. Epilogo incredibile, rabbia e lacrime. E ora tutto si decide contro la Roma

Var e veleni: la salvezza era in tasca. Epilogo incredibile, rabbia e lacrime. E ora tutto si decide contro la Roma

di Simone Cioni

Rabbia, gioia, delusione. Queste le tre emozioni che hanno scandito il pomeriggio di ieri dell’Empoli al Bluenergy Stadium di Udine, dove oltre mille tifosi azzurri hanno assaporato il gusto di un’impresa che sarebbe stata determinante nella corsa alla salvezza. Il rigore al 90’ trasformato da Niang, fino ad allora tra i peggiori in campo dopo aver rilevato l’infortunato Cerri (forfait sicuro contro la Roma al pari dello squalificato Grassi), ma sempre glaciale dal dischetto anche quando il pallone pesa come un macigno, avrebbe permesso a capitan Luperto e compagni di arrivare all’ultima giornata con due risultati su tre a disposizione. Invece un altro tiro dagli undici metri, stavolta di Samardzic, addirittura a partita già finita, ha scritto un finale diverso e ora, contro la Roma, servirà solo vincere.

Ma riavvolgiamo il nastro di una gara spigolosa e spezzettata, partendo dall’approccio dei ragazzi di Nicola. Il tecnico conferma dieci undicesimi della formazione partita titolare contro la Lazio con l’unica novità che è rappresentata dal rientrante Cerri al posto di Caputo. Purtroppo, però, il centravanti si fa di nuovo male ai flessori della gamba destra in un allungo per controllare il pallone ed è costretto ad uscire prima della mezz’ora. Fin dalle prime battute si vede che la gara è molto bloccata, ma con l’Empoli che con il passare dei minuti prende con personalità in mano le redini del gioco. Di occasioni, però, non se ne vedono almeno fino al 36’ quando gli azzurri vanno in gol con un bolide di Maleh dal limite dell’area, dopo una corta respinta della difesa friulana. Il centrocampista marocchino corre ad esultare verso la propria panchina per il suo primo gol con la maglia azzurra. Gioia che dura però poco perché il Var (Irrati e Chiffi), sbagliando, richiama Guida a rivedere una possibile gomitata di Niang su Kristensen: il gomito dell’attaccante azzurro è largo, ma non fa alcun movimento per colpire l’avversario, forse sfiorandolo soltanto. Niente gol. L’Udinese onestamente non prova neanche a costruire qualcosa di pericoloso, tranne che in avvio di ripresa quando al 57’ Davis mette incredibilmente fuori di testa un bel cross di Lucca.

La squadra di Nicola, invece, continua a fare la partita, denotando però l’ormai cronica difficoltà a rendersi pericolosa negli ultimi sedici metri. Cancellieri perde pian piano smalto e di Niang non si ricorda una giocata degna del suo nome. Serve quindi l’ingresso di Cambiaghi per trovare quel guizzo che porta l’Empoli a un passo dal traguardo (si guadagna il rigore poi realizzato da Niang) prima del rocambolesco finale in cui, tra l’altro, vengono espulsi per proteste anche il diesse Accardi e Grassi dalla panchina. Tuttavia sul fallo di Fazzini ai danni di Payero non c’è molto da eccepire, la trattenuta è troppo netta per non essere sanzionata, semmai può far discutere l’allungo del recupero. Un punto molto amaro, insomma, ma da lasciarsi subito alle spalle perché l’impresa è ancora possibile: serve la "partita dell’anno" come ha chiesto Nicola nel post partita.

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