Empoli-Napoli 1-0, Cerri firma il colpo salvezza dei toscani

Il bomber di casa si sblocca al 4' dopo oltre 3 anni di digiuno, castigando i partenopei, sempre più in caduta libera

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
20 aprile 2024
Empoli-Napoli, in campo Alberto Cerri (Ansa)

Empoli-Napoli, in campo Alberto Cerri (Ansa)

Empoli, 20 aprile 2024 - Anche nelle annate più positive il Castellani è stato sempre un campo molto complicata, per non dire tabù, per il Napoli: figurarsi in questa travagliatissima stagione post scudetto. Il buongiorno, anzi, la buonanotte si vede dal mattino e infatti già al 4' gli azzurri ospiti capitolano per mano di Cerri, uno che in Serie A non segnava addirittura dal 17 aprile 2021. L'altra grande occasione di una partita che non passerà alla storia per lo spettacolo offerto è firmata da Cambiaghi, il cui mancino viene respinto dal palo esterno: un rimpianto che non peserà nell'economia di un match praticamente a senso unico. Tutto il fatturato offensivo dei partenopei è da racchiudere in un destro loffio di Osimhen, una telefonata per Caprile, che invece deve lavorare di più per dire di no alla sventola di Kvaratskhelia, mettendosi in mostra anche in vista dell'anno prossimo, quando dalle parti di Fuorigrotta si consumerà una rivoluzione radicale. Il presente invece parla di una squadra che rischia di mancare la qualificazione anche all'Europa meno nobile, utile più che altro per mantenere viva la striscia di presenze continentali di fila tanto cara a De Laurentiis. L'Empoli, invece, in attesa delle rivali di bassa classifica, sale a 31 punti e mette a referto quello che ha tutta l'aria di essere il possibile colpo salvezza.  

Le formazioni ufficiali

  Nicola lancia un 3-4-2-1 aperto da Caprile, protetto da Bereszynski, Walukiewicz e Luperto, con Gyasi e Pezzella sulle bande e la coppia Grassi-Maleh in mezzo al campo: l'unica punta è Cerri, rifornito da Fazzini e Cambiaghi. Calzona risponde con il consueto 4-3-3 che tra i pali prevede Meret, con una difesa rivoluzionata nel segno delle tante assenze che annovera Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus e Natan, con Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo e il trio Politano-Osimhen-Kvaratskhelia in attacco.  

Primo tempo

  Al primo attacco buono, al 4', l'Empoli passa in vantaggio con Cerri, che di testa insacca di potenza un pallone lavorato prima da Fazzini e poi da Gyasi, bravo a sovrapporsi e galleggiare sulla linea di fondo. Il numero 27 di casa, che non trovava la via del gol in Serie A dal 17 aprile 2021, è un pericolo costante per la difesa ospite, con Juan Jesus che all'8' se la cava più con le cattive che con le buone: poco dopo il suggerimento di Pezzella per il suo centravanti è invece fuori misura. Al 17' servono i pugni di Meret per respingere il traversone da corner di Maleh, con Cerri che comincia a toccarsi il flessore dopo che dalla bandierina, per la prima volta nel match, erano andati i partenopei: Nicola è costretto a inserire Niang in luogo del momentaneo match winner. Dopo lo shock iniziale, il Napoli prova a rendersi pericoloso prima con un'imbucata fuori misura di Zielinski e poi cercando a ripetizione Osimhen: Luperto fa sempre una buona guardia, ma al 31' concede spazio al nigeriano, che tenta una girata che non impensierisce più di tanto Caprile. Al 36' fa decisamente meglio Cambiaghi, che riceve da Niang al termine di una ripartenza velocissima e col mancino viene fermato solo dal palo esterno. Il numero 28 di casa non si scoraggia e ci riprova al 39' al termine di un'azione molto avvolgente dei suoi: stavolta la palla sfila direttamente sul fondo. E' di fatto l'ultima emozione di un primo tempo a forti tinte azzurre, ma si tratta a sorpresa dell'azzurro dell'Empoli, che segna alla prima occasione buona e poi sfiora anche il raddoppio. E il Napoli? Troppo poco per regalarsi qualcosa di buono, almeno fino al duplice fischio di Manganiello.

Secondo tempo

  Calzona lascia negli spogliatoi Natan, rimpiazzato da Mazzocchi, alla vigilia accreditato di giocare dall'inizio. Complice la pausa, il Napoli rientra in campo più determinato, con l'Empoli costretto a serrare le fila prima con Luperto sull'imbucata di Kvaratskhelia e poi con Walukiewicz, che si immola sulla botta scagliata col destro da Juan Jesus al 50'. I padroni di casa inizialmente sbandano ma poi si chiudono per provare a contenere il ritrovato possesso palla degli ospiti, che comunque dalle parti di Caprile sono passati una volta nell'arco dell'intera partita e solo con un docile destro di Osimhen. Al 66' Zielinski riprova l'imbucata proprio per il nigeriano: il solito Luperto, uno dei tanti ex in campo, fa buona guardia. Poco dopo Politano prova a cavalcare il suo momento d'oro dal punto di vista balistico, ma stavolta il massimo fatturato è un corner arrivato grazie a una deviazione dei toscani: sul prosieguo dell'azione la palla arriva a Kvaratskhelia, che penetra in area e scocca un mancino alzato da Caprile sopra la traversa. Nicola prova a cambiare qualcosa per ridare energia al suo Empoli: escono Fazzini e Cambiaghi ed entrano Zurkowski e Cancellieri. Calzona replica gettando nella mischia Raspadori e Ngonge per Kvaratskhelia e Politano. Al 76' per poco Maleh non pasticcia, regalando una palla molto sanguinosa a Osimhen: un monumentale Luperto ci mette l'ennesima pezza della sua partita prima di ricevere una brutta gomitata sul collo da parte di Ostigard. Nicola cambia ancora: fuori un esausto Grassi e Pezzella e dentro Bastoni e Cacace. Dalle mosse conservative del tecnico di casa, che pregusta il possibile colpo salvezza dei suoi, a quelle iper offensive di Calzona, che getta nella mischia Simeone per Anguissa: il tutto nel contesto di un ritmo ormai blando che fa ovviamente il gioco dell'Empoli. I minuti di recupero concessi da Manganiello sono 4, ma l'unico vero rivale dei toscani sembra l'ansia: non a caso, Nicola invita i suoi alla calma con gesti plateali. In effetti, aspettarsi pericoli da questo Napoli, in una delle peggiori apparizioni di una stagione già di per sé negativa, è utopia: è solo questione di tempo e parte la festa dell'Empoli, che continua a costruire la propria salvezza al Castellani.  

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