Empoli, una fase delicata. Dall’approccio sbagliato fino ai tanti infortuni

D’Aversa deve ripartire dalla forza di reagire mostrata dalla squadra nella ripresa. Il recupero di Anjorin è fondamentale: la sua presenza garantisce fisicità e qualità. .

di Redazione Sport
2 dicembre 2024
Dall’approccio sbagliato fino ai tanti infortuni

Tino Anjorin, 23 anni, tra i migliori dell’Empoli contro il Milan, qui a contatto con Theo Hernandez

di Simone Cioni

EMPOLI

Per la prima volta in stagione al Meazza di Milano contro il Milan l’Empoli ha sbagliato approccio. Esattamente quello che non doveva succedere perché gli azzurri, oggettivamente inferiori dal punto di vista tecnico, potessero sperare di fare risultato contro una squadra del calibro del Milan. Peccato perché probabilmente il miglior Empoli non vale il pesante passivo incassato dai rossoneri, ma come ha sottolineato anche lo stesso D’Aversa alla vigilia del match in questo momento c’è da stringere i denti perché il periodo è senza dubbio complicato. Le tante assenze, soprattutto a centrocampo e sulla trequarti dove anche sabato il tecnico abruzzese ha dovuto rinunciare a gente come Grassi, Haas, Fazzini e Zurkowski, impediscono di fatto di avere più soluzioni a disposizione.

Tutti infatti hanno caratteristiche diverse rispetto a chi è sceso in campo. Un problema di non poco conto visto che all’interno di una gara si giocano spesso più partite e per interpretarle al meglio è utile avere a disposizione un ventaglio di qualità e punti di forza il più ampio possibile. Al di là della sconfitta ci sono comunque anche degli aspetti positivi che l’Empoli si è riportato in Toscana. Innanzitutto la capacità di reagire dopo l’intervallo quando, con un pizzico di fortuna in più avrebbe anche potuto riaprire una gara che pareva ormai compromessa, così come la voglia di non mollare mai nonostante il risultato. A livello individuale si è vista poi l’importanza del recupero in mezzo al campo di Anjorin, giocatore fondamentale per fisicità e qualità.

Oltre ad essere stato l’unico a vincere un duello fisico con Fofana del Milan, finché ha avuto ‘benzina’ è stato uno dei centrocampisti più pericolosi inserendosi con costanza, servendo un assist a Colombo, girato poco fuori dal compagno, e arrivando pure alla conclusione dal limite, sebbene senza centrare la porta. Prezioso in entrambe le fasi di gioco, dopo Grassi, è per caratteristiche l’unico in grado di dettare i tempi di gioco con buona personalità e precisione. Non è un caso che l’Empoli abbia perso smalto mano a mano che l’inglese ha terminato le energie fino al cambio, questa era la sua seconda presenza (la prima dall’inizio) dopo l’infortunio muscolare accusato una ventina di giorni fa.

Ottima anche la prova di Maleh, forse la sua miglior prestazione stagionale, sia in fase di interdizione ma anche di costruzione e finalizzazione, sua la traversa su cui poteva cambiare il destino del match. Ieri, intanto, la squadra è tornata subito in campo per preparare il derby di dopodomani a Firenze con vista sui quarti di Coppa Italia, che sebbene resti un impegno da onorare (visto anche l’avversario), potrebbe dare l’occasione per un po’ di tourover.

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