Il personaggio. Dai colpi di genio alle uscite fuori strada. Una stagione sull’altalena fino alla salvezza
Talento e sregolatezza. In città due incidenti stradali. Ma in campo ha segnato . gol cruciali e fatto la differenza. .
Che M’Baye Niang non sia un personaggio comune, ormai è noto anche ai suoi ultimi tifosi, quelli azzurri. Dopo aver girovagato per mezza Europa, senza mai trovare la sua reale dimensione, con atteggiamenti diciamo così ‘rivedibili’ fuori dal campo, a Empoli quest’anno ha saputo lasciare il segno come probabilmente non gli era mai capitato prima (record di gol in Serie A). Arrivato a gennaio dall’Adana Demispor, club del massimo campionato turco, dopo un periodo da fuori rosa per questioni economiche (mancati pagamenti di stipendi arretrati) è di fatto risultato decisivo per la salvezza dell’Empoli con 6 reti, tutte pesanti. Dai 4 rigori su 4 realizzati contro Salernitana, Fiorentina, Sassuolo e Udinese ai gol da 3 punti all’ultimo tuffo contro il Torino e soprattutto nell’ultima giornata contro la Roma, quando di fatto ha aperto la grande festa azzurra mandando in delirio uno stadio intero.
Poco più di 4 mesi, in cui ha fatto parlare di sé come se fosse trascorsa un intera stagione. Purtroppo anche fuori dal campo per due incidenti in città, in cui non solo ha sfasciato le auto su cui era a bordo, ma anche quelle di altri cittadini in sosta. Spesso determinante a partita in corso, tornando al campo, a livello di prestazioni Niang non è che abbia poi fatto faville. Alla fine, però, quando c’è stato da buttarla dentro lui si è sempre fatto trovare pronto. Cosa mica da poco nel gioco del calcio. Dimostrando anche una spiccata personalità, non solo per la scelta del numero di maglia, il 10, ma anche per la sicurezza e freddezza con cui si è presentato sul dischetto anche quando il pallone pesava come un macigno, vedi il momentaneo vantaggio nello scontro diretto di Udine quasi al 90’. Insomma, uno di quei calciatori croce e delizia, che può farti vincere una partita, ma che allo stesso tempo non risulta poi così funzionale al gioco. Tutti ragionamenti che probabilmente farà anche la società di Monteboro per capire se varrà la pena mettersi a un tavolo con i suoi agenti per discutere un’eventuale permanenza in azzurro: a ora infatti il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno, dal momento che non è scattata l’opzione di rinnovo fissata al raggiungimento non solo della salvezza ma anche di un determinato numero di presenze.
Del resto finora nella sua carriera di Niang non è mai rimasto per più di due stagioni nel solito club, dato che alla lunga non gioca a favore di un calciatore che probabilmente non riesce da un lato a smussare determinati aspetti del proprio carattere e dall’altro ad avere una certa continuità di rendimento.
Si.Ci.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su