La crescita di Baldanzi al centro del progetto L’Empoli non può prescindere dal suo estro

Il talento di Castelfiorentino dal ritiro della Nazionale Under 21: "Contento di rimanere, deve essere l’anno della consacrazione"

7 settembre 2023
La crescita di Baldanzi al centro del progetto  L’Empoli non può prescindere dal suo estro

La crescita di Baldanzi al centro del progetto L’Empoli non può prescindere dal suo estro

di Simone Cioni

Una delle più grandi operazioni di mercato dell’Empoli nella sessione che si è da poco conclusa, è stata probabilmente la permanenza in azzurro di Tommaso Baldanzi. Dopo l’exploit della scorsa stagione (4 reti in 26 presenze al suo esordio in Serie A oltre al titolo di vice campione del mondo in Argentina con la Nazionale italiana Under 20), infatti, il nome del talento di Castelfiorentino era stato accostato a diversi dei maggiori club italiani, non ultima la Fiorentina che già aveva ’pescato’ Parisi, ma alla fine per la gioia di tutti i tifosi il fantasista cresciuto nel vivaio è rimasto al Castellani-Computer Gross Arena. Scelta di cui lo stesso giocatore, intervistato durante il raduno di Tirrenia con la Nazionale Under 21 in vista delle qualificazioni a Euro2025 (prima sfida domani in Lettonia) si è ritenuto soddisfatto: "A Empoli sono passati diversi giocatori che hanno poi avuto la fortuna di andare in grandi squadre – spiega il classe 2003 –. Io sono molto contento di essere rimasto a Empoli sapendo che sarebbe arrivata l’annata della ‘consacrazione’: questo è l’anno più difficile e ci tengo a fare bene e raggiungere l’obiettivo di squadra, ma spero ovviamente di essere il prossimo a fare quel tipo di percorso. Servirà lavorare bene. Sono sempre stato abbastanza sereno: non penso al futuro e personalmente non ho ricevuto chiamate".

Proprio dalla ’consacrazione’ di Baldanzi passano probabilmente anche molte delle fortune di quest’anno dell’Empoli, con mister Paolo Zanetti che sta cercando di cucire addosso al gioiello di Monteboro il giusto abito. Come ha spiegato anche dopo la sfida contro la Juventus, infatti, Baldanzi dovrà cercare di andare oltre le proprie qualità di trequartista perché il ruolo del classico numero dieci è diventata ormai una chimera e quasi nessuna big lo utilizza più. Da qui la necessità di imparare a partire dall’esterno per poi andare a perlustrare, secondo lo sviluppo del gioco, anche la posizione centrale a lui più congeniale. D’altra parte da esterno d’attacco Baldanzi non ha tanto lo spunto per strappare, quanto le doti tecniche per dialogare con i compagni d’attacco e la visione di gioco per esplorare ’corridoi’ tra le maglie avversarie magari invisibili alla maggior parte dei giocatori. Ecco perché in tal senso dovranno crescere tanto Baldanzi nell’interpretazione del proprio ruolo quanto la squadra per cercare di assecondare maggiormente l’inventiva del suo giocatore sicuramente più estroso. Accompagnando da un lato con più uomini la fase offensiva e cercando dall’altro di isolarlo nell’uno contro uno in quelle posizioni di campo dove può far male.

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