La prima volta di Nicola e Tudor. Dalla tattica alla scossa emotiva. L’Empoli vuole far male alla Lazio

I due allenatori allo specchio: entrambi si affidano allo stesso modulo con la difesa a tre come caposaldo. Tutti e due da subentrati hanno dato una svolta. Ma ora al tecnico azzurro serve l’ultimo slancio per la salvezza.

di SIMONE CIONI -
9 maggio 2024
Dalla tattica alla scossa emotiva. L’Empoli vuole far male alla Lazio

Dalla tattica alla scossa emotiva. L’Empoli vuole far male alla Lazio

Quello di domenica prossima sarà il primo confronto diretto tra Davide Nicola e Igor Tudor, che finora non si sono mai incrociati da allenatori. Due tecnici accomunati da alcune analogie. Prima fra tutte il fatto di essere subentrati in questa stagione. L’allenatore azzurro è infatti stato chiamato lo scorso 15 gennaio per sostituire Aurelio Andreazzoli dopo la sconfitta di Verona nella prima giornata del girone di ritorno, mentre il 46enne croato è subentrato il 18 marzo al dimissionario Sarri, dopo il breve interregno dell’altro ex azzurro Martusciello (vice di Sarri) per il derby di Frosinone, vinto 3-2.

Entrambi, poi, hanno saputo dare una scossa positiva alla squadra riportandola in rotta di navigazione verso quello che era il rispettivo obiettivo stagionale. Preso al penultimo posto con 13 punti e distante 5 lunghezze dalla salvezza, Nicola ha ridato vigore all’Empoli conquistando 19 punti in 15 partite con una media di 1,21 punti a gara, il doppio esatto rispetto a quella prima del suo arrivo (0,65). Un percorso che ha portato la squadra azzurra a essere virtualmente salva, se il campionato finisse oggi (ma la strada è ancora lunga ed erta). In casa Lazio, invece, Tudor ha ereditato una squadra nona in classifica con 43 punti e solo 2 vittorie nelle precedenti 8 giornate a fronte di 5 sconfitte, portandola al settimo posto a soli 4 punti dalla zona Champions. Sotto la sua gestione i biancocelesti hanno collezionato 4 vittorie e un pareggio in 6 incontri, tenendo quindi una media di 2,16 punti a partita, decisamente migliore dell’1,48 fatto registrare prima del suo arrivo. Un altro aspetto che avvicina i due tecnici è quello tattico. Entrambi infatti hanno fin da subito portato le proprie idee, varando un 3-4-2-1 distante da quanto fatto fino ad allora dalle due formazioni. Una difesa a tre che in casa capitolina è stata rispolverata a due stagioni di distanza dalla gestione Simone Inzaghi, mentre per quanto riguarda l’Empoli si è trattato invece di un deciso cambio di rotta rispetto al passato, reso comunque più ‘morbido’ dal fatto che tutti i difensori azzurri lo avevano già interpretato in passato. Al di là del modo di stare in campo poi strada facendo entrambi hanno anche trovato delle certezze, vedi Patric e Casale in difesa e la coppia di qualità Luis Alberto-Felipe Anderson dietro l’unica punta per Tudor e il pacchetto arretrato più Gyasi a destra per Nicola.

Con Tudor la Lazio ha collezionato 3 clean sheet in 6 partite, riuscendo invece in sole due occasioni a segnare più di una rete. Nonostante attaccanti del calibro di Immobile, Pedro e la rivelazione Castellanos, quindi, è proprio in fase di finalizzazione che i biancocelesti continuano ad avere qualche problema. Quella stessa scarsa vena realizzativa che attanaglia anche l’Empoli dall’inizio della stagione: sebbene con Nicola abbiano migliorato i propri numeri (15 reti in altrettanti match) gli azzurri restano il peggior attacco della Serie A con soli 26 gol non avendo segnato in ben 20 delle 35 gare disputate finora, di cui 8 anche sotto la gestione Nicola. Infine, guardando ai precedenti contro Lazio ed Empoli, entrambi sono a caccia della terza vittoria: Nicola ne ha ottenute 2 in 7 partite, ma maturate negli ultimi 4 confronti con i biancocelesti capitolini; Tudor le ha invece centrate in 4 scontri diretti con il club di Corsi.

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