Le certezze di D’Aversa. Solidità e un super Pellegri. Il diavolo così non fa paura
L’attaccante è diventato bomber della squadra e ha già superato il suo record. Pezzella: "Grande compattezza, fame e cattiveria". Sognando l’aggancio al Milan.
L’amarezza per la mancata vittoria dopo averla assaporata fino al quarto d’ora finale, così come già successo a Lecce, non deve sminuire l’importanza del punto conquistato dall’Empoli contro un squadra come l’Udinese, che per fisicità e profondità della rosa era superiore agli azzurri. Anzi, semmai la squadra di D’Aversa esce da questo confronto con alcune certezze in più. La prima ha un nome e un cognome, Pietro Pellegri. Sbloccatosi con la maglia dell’Empoli alla prima da titolare contro il Como non si è più fermato segnando 3 gol di fila con altrettante stoccate da centravanti di razza, dimostrando di essere quell’attaccante che vede la porta di cui in casa azzurra c’era grande bisogno. Tutto questo, come ci ha tenuto a sottolineare il tecnico azzurro nel post partita con i friulani, senza far mancare il suo apporto in fase di non possesso.
L’ex attaccante del Torino, sul podio dei giocatori più giovani ad aver segnato in serie A (con 16 anni e 2 mesi è dietro solo ad Amedei e a un certo Rivera), oltre a diventare il capocannoniere azzurro con 3 reti in stagione ha già fatto meglio delle sue precedenti avventure nel massimo campionato italiano e francese. Un’altra certezza emersa dalla sfida contro l’Udinese è la solidità di un gruppo che, nonostante le difficoltà legate alle assenze e a qualche giocatore non al top della condizione, sa lottare e all’occorrenza soffrire compatto e organizzato con la necessaria ‘fame’ di portare a casa pure un pareggio, consapevole dell’importanza che anche un punto può avere nella corsa alla salvezza.
Un aspetto, questo, che ha sottolineato anche Pezzella subito dopo il triplice fischio finale contro l’Udinese. "Va benissimo un punto perché muoviamo la classifica – ha commentato l’esterno mancino azzurro –. Quello che mi è piaciuto è la compattezza, la fame e la cattiveria di portare a casa un risultato positivo. Punto importante anche per le assenze? Quella che ha preceduto la gara è stata una settimana strana, anche io sono rientrato dopo dei problemini. Non sono alibi, ma stiamo stringendo tutti i denti per il nostro obiettivo".
L’ultima considerazione che merita di essere fatta, per niente banale, è la capacità dimostrata fin qui dall’Empoli di non perdere determinate partite. Alla fine, infatti, nonostante l’attuale ottima classifica di entrambe le squadre quello contro i friulani era uno scontro diretto per la salvezza e gli azzurri hanno aggiornato positivamente il proprio bottino: due vittorie e quattro pareggi. "Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra – ha osservato Cacace nel post partita –. È un punto importante, era uno scontro diretto. Affrontavamo una squadra che ha sempre fatto bene e che fisicamente è molto forte, ci portiamo a casa questo punto". Tutti aspetti che danno fiducia al gruppo di D’Aversa e che si riassumono in quello più importante, la classifica: con 16 punti in 13 giornate gli azzurri sono infatti esattamente a metà con un margine di 6 lunghezze sulla zona retrocessione e soli 3 punti di ritardo da quel Milan a cui andranno a far visita sabato prossimo.
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