L’Empoli a Cagliari fra intrecci e ricordi. Da Nicola a Luperto: il passato è un’insidia

La sfida in Sardegna può essere una trappola per la squadra di D’Aversa. Ma Anjorin è una risorsa e si conta di recuperare Solbakken

di SIMONE CIONI -
18 settembre 2024
L’Empoli a Cagliari fra intrecci e ricordi. Da Nicola a Luperto: il passato è un’insidia

Davide Nicola, principale artefice della rimonta salvezza dell’ultima stagione, sulla panchina azzurra ha ottenuto 6 vittorie in 18 partite

Riavvolgendo il nastro, al sorteggio del calendario di questa stagione di Serie A proprio la gara di Cagliari poteva essere individuata come, sulla carta, la più abbordabile nel complicato avvio di campionato dell’Empoli che nelle prime 4 giornate avrebbe dovuto affrontare Monza, Roma, Bologna e Juventus, con la prospettiva di non riuscire a mettere troppi punti in saccoccia. E invece a due mesi e mezzo da quel 4 luglio sappiamo tutti come è andata a finire: squadra imbattuta, ottavo posto in classifica con 6 punti, seconda miglior difesa dopo la Juve e seconda miglior partenza in A della storia del club.

Intendiamoci: per quanto fatto vedere finora e perché per il campionato che deve fare l’Empoli è pur sempre il primo vero scontro diretto in chiave salvezza, il match di venerdì in Sardegna resta un incontro in cui in casa azzurra possono legittimamente sperare nella seconda vittoria stagionale. Tuttavia, alla luce di quanto successo finora, è forse proprio la partita più complicata e delicata che Grassi e compagni potessero affrontare in questo momento. In primis perché per la prima volta, dopo aver sfidato finora squadre sulla carta superiori, si trovano ora a misurarsi con un avversario del proprio livello dove nel pronostico non partono certo sfavoriti, anzi. In secondo luogo, trattandosi di uno scontro diretto, è lecito aspettarsi che il Cagliari scenda in campo con il famigerato ‘coltello tra i denti’, tanto più che i rossoblu sono ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale in campionato. Dopo il successo per 3-1 in Coppa Italia contro la Carrarese lo scorso 12 agosto, infatti, il Cagliari ha pareggiato in casa con Roma e Como e perso a Lecce e di nuovo davanti al proprio pubblico contro il Napoli domenica scorsa. Proprio il 4-0 incassato a domicilio dai partenopei, non deve però ingannare, perché chi ha visto la partita può confermare che per un’ora questa è stata equilibratissima. Anzi, forse era proprio il Cagliari a meritare di più come testimoniano le tre prodigiose parate di Meret e la clamorosa traversa da fuori area colpita da Marin (conclusione deviata anche in questo caso dal portiere del Napoli), oltre al fortunoso vantaggio siglato dalla squadra di Conte.

Tra l’altro la squadra di Davide Nicola, grande ex insieme a Luperto, Marin e Piccoli, comanda la speciale graduatoria delle compagini che finora hanno colpito più pali e traverse: ben 5 in 4 gare. Due proprio da Marin, altrettanti da Luvumbo e uno da Viola. Dato che sarebbe stato ancora più cospicuo se un fuorigioco non avesse annullato l’azione che contro lo stesso Napoli ha portato prima alla traversa di Mina e poi al palo da fuori ancora di Marin nel giro di pochi secondi. Ci sono tanti aspetti insomma che lasciano intuire come si tratti di una trasferta ricca di insidie, in cui l’Empoli dovrà essere ancora più bravo delle ultime uscite a mantenere compattezza, mentalità e spirito di sacrificio con la consapevolezza di avere però le armi per far male a un Cagliari che in fase difensiva qualche spazio ha comunque dimostrato di concederlo. L’infermeria piena non aiuta (solo Solbakken dovrebbe recuperare), ma D’Aversa qualche freccia al suo arco comunque ce l’ha. A partire da quell’Anjorin che, sebbene per pochi minuti, già nel suo esordio contro la Juve ha fatto intravedere caratteristiche importanti, che possono tornare estremamente utili.

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