L’Empoli di Nicola ha trovato una fisionomia. Finora pochissimi cambi all’undici iniziale

Le assenze e la differenza di condizione fisica hanno inciso, ma il tecnico ha voluto dare più punti fermi e certezze alla squadra

15 febbraio 2024
L’Empoli di Nicola ha trovato una fisionomia. Finora pochissimi cambi all’undici iniziale

L’Empoli di Nicola ha trovato una fisionomia. Finora pochissimi cambi all’undici iniziale

Si avvicina il derby con la Fiorentina, fischio d’inizio domenica alle 15 al Castellani-Computer Gross Arena, e sebbene ci siano ancora tre giorni di allenamento (con la speranza di potersi presentare alla sfida con i viola quasi con l’organico al completo), ad oggi è ipotizzabile che la formazione che scenderà in campo contro la squadra di Italiano non si discosterà molto da quella utilizzata nelle precedenti quattro uscite con Nicola in panchina. Del resto, a differenza del recente passato, dal suo arrivo in azzurro l’allenatore piemontese sembra aver trovato una certa quadratura, non solo tattica ma anche di interpreti. Nelle quattro partite con Nicola alla guida, infatti, l’Empoli, salvo pochissime eccezioni, è partito sempre con la stessa formazione. Intoccabile la difesa, anche per caratteristiche visto che Walukiewicz, Ismajli e Luperto sono praticamente gli unici tre centrali di ruolo rimasti (l’altro è il giovane georgiano Goglichidze, arrivato nel mercato di gennaio) e che Caprile, da quando è tornato, sta dando le stesse garanzie di Berisha che lo aveva sostituito nei mesi dell’infortunio. In mezzo al campo, a parte l’utilizzo di Marin nella gara col Monza, sono sempre partiti titolari Grassi e Maleh. Stesso discorso in avanti dove, anche per necessità viste le assenze in alcune partite di Caputo, Destro e Cancellieri, Nicola si è sempre affidato a Cerri punto di riferimento centrale con Zurkowski e Cambiaghi ai lati. Solo sugli esterni, a parte il sempre presente Gyasi, schierato sia a destra che a sinistra, si sono alternati un po’ di più Bereszynski e Cacace.

Ciò non significa che in questo momento ci siano solo 12/13 titolari e gli altri siano relegati al ruolo di comparse, ma semplicemente che la squadra probabilmente aveva bisogno di maggiori certezze. Punti fermi, facilmente riconoscibili, che anche nei momenti di difficoltà permettessero agli azzurri di compattarsi e non smarrirsi, come successo talvolta in passato. Del resto Nicola ha poi dimostrato di saper sfruttare a pieno tutti gli elementi a propria disposizione, responsabilizzandoli e facendoli capire che anche venti minuti di alta qualità possono fare il bene del gruppo. Non a caso, chi finora è entrato dalla panchina, lo ha sempre fatto con l’atteggiamento giusto. È chiaro poi, che quando tutti saranno più o meno sullo stesso livello di condizione fisica, potrebbero iniziare anche delle maggiori rotazioni, magari in funzione anche dell’avversario di turno, ma in questo momento c’è bisogno di certezze e Nicola evidentemente ha trovato gli uomini su cui erigerle, Un mosaico di cui poter cambiare magari qualche tessera, per renderlo ancora più incisivo di volta in volta, ma che già così esprime il significato che si intende trasmettere.

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