L’Empoli fa un altro passo avanti. Gara scorbutica ed equilibrata. Il gioco azzurro si vede a sprazzi. Poi il palo ferma Cambiaghi

Gyasi e compagni risultano spesso lenti e prevedibili, ma quando trovano verticalità sono anche pericolosi. Caprile comunque non rischia praticamente mai, se non all’88’ quando Gudmundsson calcia a lato di un soffio. .

4 febbraio 2024
Gara scorbutica ed equilibrata. Il gioco azzurro si vede a sprazzi. Poi il palo ferma Cambiaghi

Gara scorbutica ed equilibrata. Il gioco azzurro si vede a sprazzi. Poi il palo ferma Cambiaghi

di Simone Cioni

Terzo risultato utile consecutivo per l’Empoli di Nicola, che al Castellani-Computer Gross Arena, sotto lo sguardo del Ct della Nazionale Luciano Spalletti, impatta con il Genoa. In un pomeriggio avaro di emozioni, è proprio la continuità l’aspetto più positivo dello 0-0 maturato sul campo. Dopo l’ottimo pari in casa della Juventus Nicola opera un solo cambio nell’undici titolare, preferendo Bereszynski a Cacace con il terzino polacco piazzato esterno a destra e Gyasi riportato a sinistra come contro il Monza. Gli azzurri fanno la partita, ma sono lenti e prevedibili. Troppi errori di misura negli appoggi e nelle verticalizzazioni. Se non altro capitan Luperto e compagni sono bravi a mantenere sempre le giuste distanze, non concedendo mai ripartenze pulite al Genoa e aggredendo già sulla trequarti offensiva i portatori di palla rossoblù. I ritmi non elevati non contribuiscono certo a vivacizzare il gioco, così ci vuole uno spunto personale di Cambiaghi per provare ad accendere la partita. L’esterno azzurro scappa bene sulla sinistra, ma una volta entrato in area trova solo l’esterno della rete da posizione defilata. Però, è solo un fuoco di paglia perché l’unico tiro in porta del primo tempo resterà l’innocua conclusione mancina dal limite di Zurkowski, facilmente neutralizzata da Martinez. Il Genoa, invece, si vede annullare un gol a Sabelli per fuorigioco sugli sviluppi di un corner, dove due giocatori di Gilardino sono però liberi di calciare in porta dopo il primo ottimo intervento di Caprile. Proprio le palle inattive restano un aspetto in cui gli azzurri devono migliorare, anche se in questa gara dei passi avanti da questo punto di vista si sono notati in fase offensiva. Almeno in due circostanze infatti, i saltatori di Nicola si sono resi pericolosi nell’area genoana.

La partita sembra poter cambiare inerzia in avvio di ripresa quando l’Empoli torna in campo con un piglio diverso, mentre Gilardino prova a dare più peso all’attacco inserendo Ekuban per Malinovskyi. Cambiaghi, ancora lui, complice una deviazione, centra il palo al 52’, ma l’Empoli non riesce ad ’azzannare’ la partita. Un po’ per meriti del Genoa, un po’ perché non da la sensazione di metterci quella ’fame’ necessaria. Un salvataggio quasi sulla linea di Luperto sul colpo di testa di Spence, dopo un traversone dalla sinistra del neo entrato Aaron, toglie le castagne dal fuoco, ma l’occasionissima per il Genoa è quella dell’88’ quando Caprile guarda sibilare a fil di palo il destro da fuori di Gudmundsson. I cambi di Nicola stavolta non sortiscono gli effetti sperati, Kovalenko, Destro e Cancellieri incidono poco, meglio Cacace e Fazzini. Nel finale è comunque l’Empoli a provarci con più insistenza, anche se i tanti cross dalla trequarti sono preda facile per gli attenti difensori genoani (gli azzurri non sono mai riusciti ad arrivare sul fondo) ed allora ci prova Cacace dai 25 metri sugli sviluppi di una punizione di Kovalenko, ma il suo sinistro termina alto. L’Empoli porta così a casa un punto, comunque prezioso, in vista della delicata quanto fondamentale trasferta di Salerno di venerdì prossimo.

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