Tino, fisico e qualità. L’Empoli se lo gode. Una scommessa vinta
Dal palleggio agli inserimenti: Anjorin ha già mostrato grandi doti. Gli infortuni sono finalmente alle spalle. Adesso manca solo il gol.
Arrivato a fine mercato a titolo definitivo dal Chelsea, proprio a ridosso della trasferta di Bologna per la quale non è infatti stato convocato, settimana dopo settimana Faustino Adebola Rasheed Anjorin, più semplicemente Tino, ha conquistato tutti ritagliandosi sempre più spazio all’interno dello scacchiere di Roberto D’Aversa che lo ha fatto partire titolare nelle ultime tre gare contro Cagliari, Fiorentina e Lazio. E il centrocampista inglese ha risposto a questa fiducia con prestazioni all’altezza della situazione per fisicità, palleggio, qualità (suo l’assist per l’1-0 di Colombo in Sardegna) e inserimenti (domenica scorsa contro la Lazio ha sfiorato il gol con una pregevole conclusione da fuori area a girare terminata di poco a lato).
Insomma un’altra scommessa vinta dalla società e dal ds Roberto Gemmi, bravo a visionarlo, a seguirlo e poi a prenderlo. Nato a Poole nel Dorset, contea sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Anjorin è entrato nell’Academy del Chelsea a sette anni e in maglia blues ha vinto da protagonista la Fa Cup Junior del 2018, segnando anche una rete in finale con la fascia di capitano al braccio, oltre a militare in tutte le giovanili dell’Inghilterra dall’Under 17 all’U20. Tuttavia, ancor prima di sbocciare la sua carriera ha seriamente rischiato di arenarsi per un problema di crampi che lo colpivano continuamente, impedendogli di fatto di poter terminare le partite. Una patologia derivante dal repentino quanto eccessivo sviluppo muscolare del giovane centrocampista azzurro, che dopo tanti tentativi è riuscito a risolvere il problema snellendo un po’ la sua struttura muscolare.
Dopo l’esordio con il Chelsea in una gara di Coppa di Lega del 2019, guarda caso subentrando gli ultimi 19 minuti proprio a quel Pedro che domenica scorsa ha condannato l’Empoli, con il team di Londra ha esordito anche in Premier, Fa Cup e Champions salvo poi cominciare il suo peregrinare in prestito dove la sfortuna ha continuato a perseguitarlo. Dalla breve esperienza in Russia con la Lokomotiv Mosca a quella con l’Huddersfield, dove a settembre 2022 si è infortunato gravemente alla caviglia.
Resta ai box praticamente per un anno tornando a disputare una gara da titolare soltanto il 3 ottobre 2023 con il Portsmouth. E infatti, come ha sottolineato anche lo stesso D’Aversa alla vigilia della gara con la Lazio se non avesse avuto questi guai fisici molto probabilmente non sarebbe a Empoli. Del resto nel 2020 era considerato uno dei migliori talenti Under 21 in circolazione in Europa, candidato con i compagni Hudson-Odoi, Ampadu e Gilmour (oggi al Napoli) al Golden Boy di quell’anno. A Empoli Anjorin sta prima di tutto recuperando la miglior condizione fisica e i progressi sono evidenti visto che dopo l’oretta scarsa di Cagliari ha giocato 85 minuti nel derby contro la Fiorentina rimanendo poi in campo 65 minuti anche domenica scorsa all’Olimpico contro la Lazio. E questa pausa del campionato per gli impegni della Nazionale gli sarà ulteriormente utile per incrementare la propria condizione fisica e presentarsi al meglio alla ripresa dopo la sosta. Averlo infatti a pieni giri nel motore, potendo abbinare quantità e qualità, sarà un bel vantaggio per questo Empoli.
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