Fano Tre cordate per rilevare la società

Il sindaco Seri al lavoro per scongiurare il peggio. L’avvocato Orciani: "I nostri giovani calciatori stanno facendo miracoli"

1 febbraio 2024
Fano Tre cordate per rilevare la società

Fano Tre cordate per rilevare la società

Continua la preparazione dell’Alma in vista della trasferta di Termoli. Ancora ai box Serges, Tomassini e Guerrieri. Serges sembrava fosse in ripresa, ma dopo essersi aggregato nuovamente in gruppo ha avuto nuovamente un risentimento muscolare, Tomassini dovrà stare fermo circa un mese per un problema riscontrato dalla risonanza e anche Guerrieri ha un guaio muscolare che lo terrà per qualche gara lontano dal terreno di gioco. Il sindaco Seri sta intanto continuando a lavorare per cercare un acquirente per il Fano: sarebbero tre le cordate che sarebbero interessate a rilevare le quote che sono per il 51% di proprietà di Russo e per il 49% della Tab technology, di cui una ascolana e una della zona. Intanto l’avvocato Giovanni Orciani, ex Slo dell’Alma Juventus Fano, ossia la figura introdotta dalla Uefa con lo scopo di facilitare e migliorare la relazione tra il club e i propri tifosi, e grandissimo tifoso granata, fa il punto della situazione: "Sabato ho assistito ad una partita che ci ha dato conferma di come le nostre scuole calcio riescano a sfornare giovani validi e ben motivati, che ben allenati possono mettere in difficoltà anche una corazzata come la Samba".

Quale insegnamento hanno portato gli ultimi campionati?

"L’Alma nelle ultime tre stagioni ha rappresentato lo specchio di ciò che sosteniamo da tempo: per far bene in una campionato di serie D è sufficiente attingere dalle tante risorse locali senza aver il bisogno di alimentare il mercato delle procure. Tre anni fa abbiamo visto passare per Fano decine di giocatori da tutta Italia, spesso a discapito di giovani locali e alla fine dobbiamo ringraziare bomber Casolla che ci ha tirato fuori dall’eccellenza con un gol all’ultimo minuto dei play out".

Che fine ha fatto un giocatore promettente come Minardi?

"Mio nipote Ludovico Mainardi è stato ‘vittima’ di queste scelte, dato che dopo diverse convocazioni in Nazionale Under 15 e 17 ha preferito smettere di giocare per andare a studiare all’università in presenza a Bologna mentre oggi, con il senno di poi, avrebbe potuto giocarsi abbondantemente le sue chance".

Poi cosa è accaduto?

"L’anno successivo abbiamo cambiato politica, ci siamo affidati ai giovani locali, con un buon direttore sportivo che era Rino D’Agnelli, e quattro over mirati, anch’essi sapientemente selezionati tra i giocatori provenienti da città limitrofe, per cui siamo arrivati ad un’ autentica dalla serie C".

E questa stagione?

"Quest’anno la conferma, così che da un indizio abbiamo la prova, che con una squadra di ragazzini quasi esclusivamente del posto, in una situazione societaria grottesca e paradossale, stiamo facendo un campionato dignitoso, senza aver mai sfigurato con nessuno. Sabato per tutto il secondo tempo abbiamo schiacciato la corazzata Samb nella propria area, costringendosi a difendersi buttando spesso la palla in tribuna, come non si vedeva fare dal calcio dei lontani anni ‘80".

Rimpianti?

"Diciamo che quanto appena detto è la dimostrazione che anche quest’anno, con i nostri splendidi ragazzi formati nel nostro settore giovanile e pochi over giusti e magari con ‘autentiche’ tempestive frutto dell’esperienza passata, forse avremmo potuto ritentare la conquista della serie C. È la prova che il calcio si costruisce dal basso verso l’alto e non viceversa".

Lara Facchini

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