Fermana, Giandonato e la salvezza: "Ora stiamo capendo chi siamo"

Il capitano e il ritorno di Protti: "Non è questione di modulo, ma di come si affronta la gara. Facciamo gruppo"

1 novembre 2023
Fermana, Giandonato e la salvezza: "Ora stiamo capendo chi siamo"

Fermana, Giandonato e la salvezza: "Ora stiamo capendo chi siamo"

di Filippo Rocchi

Non è mai stato un gran goleador, infatti per Clemente quello al Recchioni è sato solo il secondo gol in serie C dopo anni e anni tra i professionisti. Un bel tiro dalla distanza che però "senza la mia deviazione non sarebbe mai entrata", ha confessato Manuel Giandonato ai microfoni di Radio Fm1. "A Clemente gliel’ho detto. Anche Furlanetto mi ha confidato che quel tocco gli ha allontanato la palla in modo decisivo". Rimanendo sul tema del derby pareggiato in casa contro l’Ancona: "C’è stata una situazione ambientale che ha agevolato la nostra prestazione, con un pubblico spettacolare che ci ha trascinato. La squadra sta acquisendo consapevolezza di quello che siamo, ovvero non una rosa da ultimo posto. Stiamo iniziando a capire cosa chiede il mister e cosa chiede la piazza, ovvero lo spirito battagliero in campo. Mi auguro che questa sia una piccola scintilla che può tornare a far ardere un fuoco". Il centrocampista è intervenuto anche sulla sostituzione nel finale: "Non avevo saltato un minuto in questo campionato ed era la terza partita in una settimana, giusto riposare. Io sono sempre a disposizione. L’importante è che la squadra porti a casa la salvezza, con Giandonato in campo o no". Giandonato dalla partita contro la Spal ha ritrovato anche mister Protti: "Sta cercando di capire bene come sfruttare al meglio le capacità dei ragazzi che abbiamo. Io mi devo adattare ai ragazzi con cui gioco ed è un processo di crescita che stiamo facendo. Abbiamo determinate caratteristiche e non è una questione di modulo ma di come si affronta la gara. Riguardo sempre le partite e mi sono accorto che andiamo in difficoltà quando perdiamo palla". E poi un accenno su cosa non ha funzionato con mister Bruniera. "Non c’è qualcosa in particolare che non ha funzionato. Siamo partiti dieci giorni dopo le altre società e il mister ha dovuto comprimere il lavoro fisico in pochi giorni. Non eravamo pronti per quello che chiedeva lui e forse non lo abbiamo capito. Io e i ragazzi ci siamo assunti le nostre responsabilità. Le prestazioni precedenti non sono state del tutto negative ma altalenanti nella partita stessa". Il capitano continua: "Non mi piace trovare scuse, ma nelle prime 7-8 gare abbiamo affrontato squadre molte blasonate e non potevamo pretendere di avere 10 punti in più. Non ci sta però il modo in cui abbiamo perso, a volte siamo stati troppo remissivi. A Olbia le teste basse erano quelli di chi aveva capito di non essere stato all’altezza". Davanti alla Fermana ora c’è un filotto di partite sulla carta abbordabili. "Bisogna portare in campo il nostro Dna e portare a casa punti per spostare la classifica e accrescere il morale. Il nostro è un gruppo sano che ha voglia di lavorare e mettersi in mostra. Ma c’è bisogno che diventiamo squadra e per questo ci vuole tempo. In questo momento abbiamo bisogno di prestazioni come quelle di domenica per cementare il nostro credo all’interno dello spogliatoio".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su