Barak, il bravo ragazzo si riprende il passato. Quanti ricordi per quella corsa sotto la curva
Il gol a Budapest che ha consegnato ai viola un successo pesantissimo e dato nuova fiducia a ’Tony’, come a Basilea un anno fa

Barak, il bravo ragazzo si riprende il passato. Quanti ricordi per quella corsa sotto la curva
Quella corsa sotto il settore ospiti è sembrata uguale a quella di Basilea. Nel gol di Antonin Barak al 95’ di Maccabi Haifa-Fiorentina se vogliamo c’è anche un qualcosa di mistico. L’uomo della coppa è lui. Dei gol a tempo scaduto. Di quelli che ti fanno pensare che forse, sì, può essere un altro anno buono per arrivare in finale. A Basilea si giocò il penultimo atto, giovedì ‘solo’ l’andata degli ottavi. Un dettaglio, perché quel gol può rivelarsi allo stesso modo pesante. La Fiorentina è venuta a capo di una partita complicata, nell’acquitrino di Budapest che si è trasformato col tempo in un campo quasi impraticabile. Errori, disattenzioni, forse poca concentrazione. Tutto vero, ma quel gol di Barak nel finale ha riacceso d’improvviso la fiammella della fiducia.
Proprio lui, reduce da una stagione che definire travagliata è dir poco. Annata principiata male già dal corso dell’estate, con quell’infezione polmonare che gli ha fatto saltare tutta la preparazione con i compagni e che lo ha messo fuori causa fino all’inizio di settembre, quando pian piano ha provato a riprendere confidenza con il campo. Un rincorrere continuo, condizione e continuità. Professionalità e serietà non sono mai mancate, anche quando a gennaio si è messo a disposizione della società. Sarebbe andato al Napoli, poi al Cagliari se la Fiorentina avesse preso Gudmundsson, in bilico fino all’ultimo istante del mercato. Non da tutti rimanere e rimettersi in discussione. Di fatto ha ricominciato da zero. Senza aver perso però la fiducia e la stima del gruppo, a cominciare da quella di mister Italiano. Lo scorso anno Barak è stato fondamentale in diverse partite. Furono otto i gol alla fine, molti dei quali decisivi. Con la rete di Budapest si è issato a quota tre centri in stagione, con un minutaggio risicato (673 minuti giocati in tutte le competizioni).
Ma quel pallone sotto la traversa al minuto 95 può e deve rappresentare una svolta nella stagione di ‘Tony’. Al di là del significato mistico di cui sopra, la Fiorentina ha bisogno del miglior Barak nei prossimi mesi. Un calciatore che ha delle reti nelle gambe, che sa riempire l’area di rigore ed ha il senso del gol. Oggettivamente non sono molti i calciatori così a disposizione di Italiano. I tanti impegni ravvicinati daranno anche a lui la continuità che cerca. Con la speranza che qualche altro gol pesante lo possa regalare nelle notti europee e non solo.
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