Costruzione dal basso da migliorare. Il portiere e l’utilizzo dei piedi. Servono tecnica e lucidità

Il calcio di Raffaele Palladino si basa sull'importanza del portiere nell'impostazione del gioco, ma Terracciano e Christensen devono migliorare la padronanza del pallone per evitare errori costosi. Palladino continuerà a lavorare su questo aspetto durante il ritiro, suggerendo possibili interventi di mercato per garantire solidità tra i pali.

21 luglio 2024
Fiorentina

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Pochi concetti ma chiari. Il calcio di Raffaele Palladino è semplice ma ingegnoso e prevede che un elemento essenziale in fase di impostazione sia sempre il portiere, chiamato il più delle volte a costruire l’azione dalla propria area di rigore con un passaggio diretto o verso il centrale più vicino o in direzione del quarto di centrocampo. Un fondamentale su cui tanto Terracciano quanto Christensen hanno lavorato durante il ritiro ma sul quale ancora difettano. E non è tanto il suggerimento col contagiri l’aspetto da migliorare bensì la padronanza e la lucidità quando il pallone è tra i loro piedi e arriva in pressing l’attaccante avversario. Contro la Reggiana il numero 1 è andato in un paio di circostanze in difficoltà, rischiando la frittata come - per intenderci - fece Di Gregorio in occasione del gol di Beltran a Monza. Palladino durante la tournée proseguirà a insistere su questo aspetto ma non è escluso che poi possa suggerire alla dirigenza viola di operare scelte specifiche sul mercato pur di avere garanzie anche tra i pali.

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