Da ’fortino’ a punto debole. Ora la difesa è sotto esame
Il reparto, prima della sfida con il Napoli, era sul podio dei migliori in Italia. Poi qualche errore di troppo, i primi scricchiolii, e numeri che fanno pensare.
Basterebbero i numeri per fotografare come, da un po’ di tempo a questa parte, la difesa della Fiorentina non stia girando più come prima. Con le tre reti incassate contro il Napoli, Ranieri e soci sono passati dall’essere la seconda miglior difesa del campionato (a pari merito con Inter e Juve) alla quinta della Serie A con 21 sigilli al passivo in diciotto gare. Fin qui nulla di grave (al termine dello scorso girone d’andata, dunque con una sfida in più rispetto a quelle attuali, la Fiorentina di Italiano aveva incassato un gol in più mentre erano stati 25 quelli presi al giro di boa sia nel 2022 che nel 2023), se non fosse che quella che era stata a lungo l’arma in più della squadra di Palladino si è pian piano tramutata nel punto debole del gruppo.
Se infatti, tra la 1’ e la 15’ giornata, i palloni finiti alle spalle di Terracciano e De Gea erano stati appena 10, nelle successive quattro partite sono stati in tutto ben 8: una media di due centri a gara che, uniti a un’evidente difficoltà in zona offensiva, hanno condannato la Fiorentina a una progressiva discesa in classifica. Certo, potrebbe trattarsi solo di una fase di involuzione e dunque la speranza in seno al club viola - che poche ore fa, proprio in difesa, ha salutato Martinez Quarta e oggi presenterà Valentini, in attesa di potenziare il reparto con Pablo Marì - è che presto l’allenatore sappia trovare i correttivi giusti, magari insistendo sull’assetto a tre rispolverato con il Napoli.
Eppure è chiaro che, in ogni caso, i motivi di questa regressione andranno presto individuati, anche perché il sentore è che oltre a un calo fisico ci sia anche un aspetto di tenuta mentale da registrare. Da un lato c’è un elemento come Gosens che sta attraversando un evidente stato di forma non esaltante - le ultime due panchine ne sono la conferma - mentre dall’altra parte un pilastro come Ranieri sta vivendo un periodo infelice sotto l’aspetto delle prestazioni (il capitano ha sulla coscienza almeno tre dei gol presi nell’ultimo periodo).
Andrea Giannattasio
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