Fiorentina, Ferrari: “Orgogliosi della squadra. Lo stadio? Un enorme handicap per noi e i nostri tifosi”

Il direttore generale della Fiorentina ha parlato di diversi aspetti che riguardano il mondo viola, soffermandosi brevemente anche sulla questione stadio

di ALESSANDRO LATINI
14 novembre 2024
Il direttore generale della Fiorentina Alessandro Ferrari e lo stadio Artemio Franchi

Il direttore generale della Fiorentina Alessandro Ferrari e lo stadio Artemio Franchi

Firenze, 14 novembre 2024 - Il direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari, è intervenuto a Radio Serie A. Si è parlato del momento della squadra, del Viola Park e del progetto stadio rimasto nel cassetto. Queste le parole del dirigente viola. "La proprietà Commisso da quando è arrivata ha mandato messaggi chiari. Avevamo un primo progetto importante che riguardava il nuovo stadio, purtroppo non l'abbiamo potuto fare e ci siamo buttati a capofitto sul nuovo training center, il Viola Park: chi è venuto qui sa che poi questa alla fine è una cittadella dello sport, costruita con un investimento importantissimo del presidente, perché da un budget iniziale di 60 milioni siamo arrivati a una spesa di 121 milioni".

Cosa porta una struttura come il Viola Park?

"Noi siamo molto fieri e orgogliosi di ciò che il presidente è riuscito a realizzare in pochi anni. C'è una nuova casa della Fiorentina, che rimarrà qui per sempre. Ha appena compiuto un anno e sarà sempre un posto di riferimento. La cosa bella del Viola Park è che Pietro Comuzzo, che oggi è in Nazionale, va a pranzo insieme al ragazzino dell'Under 12 o ai dipendenti e altri collaboratori. Dietro c'è un concetto molto americano: simile ai camp universitari, non ci sono solo campi, c'è una palestra, due mini-stadi, un ristorante e altro".

Sta nascendo una Fiorentina molto 'italiana'…

"Da quando è arrivato il presidente ci ha sempre detto che avrebbe voluto una squadra con tanti italiani, che potesse essere un bacino anche per la nostra Nazionale. Abbiamo tanti giocatori importanti, non solo Pietro Comuzzo che è un ragazzo splendido, ma altri: come Tommaso Martinelli o Luca Ranieri, tutti giocatori che vengono dal vivaio. Pensiamo che con le nostre strutture e i nostri valori, tra cui quello dello studio che perseguiamo mettendo a disposizione dei nostri ragazzi dei tutor per lo studio, si possa portare avanti la nostra idea di calcio".

Qual è l'obiettivo adesso?

"Il presidente ha sempre detto che non porterà mai la società al fallimento, da qui si parte. C'è un gran lavoro da parte dell'area sportiva capitanata da Daniele Pradè nel trovare situazioni e giocatori che ci diano tanto in campo ma anche un equilibrio finanziario. Anche noi vogliamo vincere e avere risultati migliori rispetto all'anno passato. Questo è il terzo anno in Europa, abbiamo perso due finali di Conference. Sono stati momenti difficili ma stiamo ripartendo".

Come è nata l'idea Palladino?

"Siamo rientrati da Atene e Italiano ci ha ribadito di volersi cimentare in una piazza diversa. Due giorni dopo abbiamo preso Palladino: l'importante è tenersi pronti in queste situazioni. Ci siamo incontrati e abbiamo individuato in lui la persona che potesse proseguire questo lavoro. Con lui c'era e c'è bisogno di tempo. E' vero che siamo in una buona posizione di classifica ma ancora non abbiamo fatto niente".

E quella di Kean?

"Kean è la prima operazione fatta. Lui era convinto che questo fosse il posto giusto dove ritrovare le sue qualità. Quello che riesce a fare qui è grazie al gruppo che c'è con lui, i suoi compagni e un mister che lo ha messo nelle giuste condizioni. E poi grazie anche ai tifosi, ormai a Firenze esultano tutti con la sua danza".

Com'è andata la questione stadio?

"Rocco mi ricorda spesso che da quando è arrivato in Italia ha conosciuto la parola burocrazia. Per lo stadio ci dispiace per i tifosi e per la squadra che non può giocare con tutto il pubblico intorno. Lo stadio è considerato un monumento, i lavori non finiranno prima del 2029. E' un enorme handicap per noi e i nostri tifosi, economico e d'ambiente. Adesso c'è una nuova giunta, con la sindaca Funaro abbiamo avviato dei contatti positivi.

Cosa si sente di promettere ai tifosi?

"Siamo una società un po' atipica. Rocco Commisso ha massima fiducia in me e in Daniele Pradè. Lui è il primo che vuole vincere. Noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra, continuare su questa strada. I tifosi ci staranno vicini e noi daremo sempre il massimo impegno".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su