FIORENTINA

Ambiziosa e motivata. Sì, proprio come il suo nuovo allenatore, Raffaele Palladino. Così, per la Fiorentina, la stagione che sta per iniziare, assomiglia molto a una sorta di anno zero. Esaurite le motivazioni dell’era Italiano, ecco che a prendersi la scena è una Fiorentina nuova di zecca che dovrà avere il compito di dare un seguito a quello che di buono si è fatto nelle ultime stagioni, cercando però di perfezionarlo. Migliorarlo. Trasformarlo in quei risultati che (tre finali in due stagioni non vinte) hanno di fatto compromesso la bontà del lavoro di Italiano.

Palladino è la nuova Fiorentina. Quella segnata dalla scommessa di Kean, dall’ingaggio del ’suo’ Colpani, fatto acquistare a tutti i costi dal Monza, dalla rivoluzione in difesa (dallo schema a quattro per un assetto a tre), quella dell’addio a giocatori che erano stati fra i pilastri della squadra come Bonaventura o Milenkovic. La Fiorentina è decisa a rigiocarsi il futuro su tre fronti, dal campionato alla coppa Italia, passando per quella Conference League sfiorata nelle ultime due stagioni e oggi più che mai obiettivo concreto. Palladino ha portato a Firenze una ventata di concretezza che dovrà trasformarsi in risultati. L’orgoglio viola ben combacia con quello di giocatori, da Parisi a Sottil, passando per Mandragora e Dodo che sanno di avere la possibilità di diventare punti di riferimento del gioco e della voglia di sognare di Palladino.

Sarà una stagione a suo modo anche strana quella della Fiorentina, che si troverà a giocare in uno stadio-cantiere per la maxi ristrutturazione del Franchi. Il valore aggiunto dei tifosi, insomma, sarà ancora più prezioso. Perché la Fiorentina ha voglia di correre in avanti, nel futuro.