Fiorentina-Lazio, Italiano: "Abbiamo creato tanto. Vittoria meritata"

Sarri: "Non siamo attrezzati per disputare quattro competizioni. Eravamo cotti e ora il quarto posto è molto lontano"

di MATTEO AIROLDI
26 febbraio 2024

Italiano (ANSA)

Firenze, 26 febbraio 2024 – Con una grande prestazione la Fiorentina batte in rimonta la Lazio 2-1 e la supera in classifica issandosi al settimo posto, l’ultimo valido per l’accesso all’Europa. Sin dalle prime battute di gara, i viola hanno comandato il gioco con brillantezza e personalità, colpendo anche tre pali prima di subire in contropiede il gol di Luis Alberto, a una manciata di secondi dalla pausa di metà gara. Una rete che non ha però scompaginato i piani dei toscani che dopo l’intervallo hanno ripreso in mano il pallino del gioco e tra il 61’ e il 69’ hanno ribaltato la gara con la prima rete in Serie A di Kayode e il 2-1 di Bonaventura, due gol inframezzati dal quarto palo della serata viola, colpito da Gonzalez su calcio di rigore. Trovato il vantaggio, i toscani hanno poi saputo amministrarlo senza particolari patemi al cospetto di una Lazio apparsa un po’ troppo passiva e vuota sul fronte delle energie. Non può quindi che sorridere il tecnico della "Viola" Vincenzo Italiano, a DAZN a fine gara: “Durante l’intervallo ho detto ai ragazzi di riproporre il calcio che stavamo giocando – ha spiegato l’allenatore dei toscani –, perché eravamo riusciti a mettere in difficoltà la Lazio e a creare tantissimo. Siamo poi stati premiati con un grande secondo tempo. Abbiamo colpito quattro pali, sbagliato un rigore e creato tanto, quindi, credo che la vittoria sia ampiamente meritata”. Nonostante il secondo errore dal dischetto nel giro di poche settimane, Nico Gonzalez resta però il rigorista dei viola: “Siamo al quarto rigore sbagliato, meno male che oggi siamo riusciti a vincere ma altre volte non abbiamo fatto punti. Sta diventando un po’ una maledizione ma il rigorista resta Nico. Sta girando male, ma mi ha promesso che il prossimo lo farà e se lo sbaglierà – scherza Italiano – saranno cavoli suoi…”.

Parole al miele per la prestazione di Belotti, nonostante non sia arrivato il gol: “A volte non è la ricerca del gol a bastare per farsi dire di essere i migliori, ma serve anche lavorare per la squadra, procurarsi un rigore e andare in campo con spirito battagliero per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi. È arrivato con entusiasmo e voglia, e sta facendo vedere con che spirito sa affrontare la squadra. La partita di oggi è da circoletto rosso, perché è stato straordinario nel lavorare per i compagni”.

Sul calo dell’ultimo periodo: “Abbiamo pagato tre grossi infortuni e per rimettere in sesto i giocatori bisogna anche rischiare. In più ci sono stati errori dal dischetto, la partita di Lecce persa, ma adesso recuperando la condizione di qualche giocatore importante possiamo tornare a giocare con intensità e qualità. Adesso inizia marzo, avremo tante partite difficili contro squadre forti, ricomincia la Conference e abbiamo la semifinale di Coppa Italia”. Intensità e qualità che invece questa sera sono mancate a una Lazio, secondo un Maurizio Sarri piuttosto amareggiato, a corto di energie per i tanti impegni: “Penso che non siamo attrezzati per disputare quattro competizioni e stasera siamo arrivati alla partita con tre giocatori con sintomi influenzali e altri che avrebbero bisogno di riposo. Era scritto che prima o poi avremmo pagato. Speravamo che il colpo di fortuna a fine primo tempo ci potesse dare un po’ di scossa, ma la squadra era piatta, cotta da un punto di vista fisico e mentale e non ha saputo reagire. Bisogna rigenerarsi in fretta perché arrivano partite importanti e non darsi alibi. Io ho parlato di qualche attenuante, ma anche da zoppi avremmo potuto fare meglio di stasera”. Il ko contro i viola rischia di compromettere in maniera molto seria la rincorsa a un posto in Champions: “In questo momento siamo messi male nella corsa al quarto posto. Pensiamo a partita dopo partita e tiriamo le somme tra un po’ di tempo. La situazione mi sembra molto difficile. Da qui a non provarci c’è differenza, però la nostra struttura mentale ci rende tutto più complicato. Ogni quattro o cinque partite abbiamo un passaggio a vuoto”.

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