La gara da non sbagliare. La Fiorentina sfida il Monza. Palladino contro il passato

Caccia alla prima vittoria. L’allenatore alla prova del nove. De Gea in porta, nel mezzo c’è Richardson

di GIAMPAOLO MARCHINI -
1 settembre 2024
Gudmundsson indosserà la 10 che era di Gonzalez (Foto Germogli)

Gudmundsson indosserà la 10 che era di Gonzalez (Foto Germogli)

Firenze, 1 settembre 2024 – Il mercato è finito. Finalmente. Da ora in poi solo il campo avrà l’ultima parola ed è sempre quella che non ammette diritti di replica. E’ tutto nelle mani di Palladino che ha ricevuto dal lavoro e dalle idee (condivise) dei dirigenti una squadra non perfetta, ma intrigante. I ’se’ e i ’ma’, legati ad alcune scelte faranno, la differenza se saranno evasi positivamente. In altre parole l’ingegnoso rinnovamento (o stravolgimento ponderato, fate voi) definito con uno straordinario colpo di reni dell’ultima giornata di trattativa, entrerà nel vivo subito dopo la sosta, quando Palladino avrà un po’ di tempo per lavorare con la squadra, al netto degli assenti per le nazionali. Oggi contro il Monza (ore 18,30) bisognerà ancora avere ’pazienza’. Quando parli dei brianzoli non si può non parlare di Palladino. Questa è la sua partita, non c’è dubbio.

“E’ una scelta coraggiosa. Un po’ come facemmo con Arrigo Sacchi al Milan”. Le parole di Adriano Galliani, uomo di calcio vero, al momento della nomina di Andrea Palladino ad allenatore del Monza, non lasciano spazio a interpretazioni. Un predestinato che all’epoca ebbe anche l’investitura di Berlusconi. Era la stagione 2022/’23, quella della salvezza che gettava le basi a quella successiva della conferma. Attorno al tecnico di Mugnano la curiosità si è trasformata in qualcosa di più complicato. Soprattutto da gestire, quando si arriva in una piazza esigente, abituata a specchiarsi in una grandezza che ha radici antiche, animata dalla voglia di tornare ’campioni come nel ’56’. Ma che ora deve fare i conti con un nuovo percorso ambizioso, da costruire quasi da zero, con ingegnoso stravolgimento.

Palladino ritrova da avversario la serenità della provincia, contro il Monza – freschissimo passato – con una squadra, l’attuale, rigenerata mentalmente dalla qualificazione complicata i gironi di Conference, lontana ancora dalle sue idee di calcio. Le pedine mancanti per dare solidità e ampiezza al suo sistema di gioco sono arrivate da pochissimo. Altre (come Gud) sono ai box. Il 3-4-2-1 certificato, deve ancora trovare le giuste misure e gli automatismi che con il Monza erano di fatto sviluppati senza eccessivi patemi, se non quelli prodotti dagli avversari. Al momento la Fiorentina sembra più prigioniera della necessità di ’disimparare’ dal passato e metabolizzare le novità. Palladino non è certo spaventato dal lavoro che lo aspetta, perché il coraggio non gli manca, come le certezze. Ora tocca a lui dare quel qualcosa in più.

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